martes, 14 de febrero de 2017

8 de 1.135 EVENTUALI FAMILIARI DISPERSI NELL'AFFONDAMENTO DELLA NAVE ORIA (12 FEBBRAIO 1944

Con preghiera di diffusione all’interno della Collettività.



l’8 febbraio 1944, al largo dell’isola di Creta, affondava, dopo essere stata silurata da un sommergibile britannico, la motonave “Petrella”, portandosi con se’ i 2670 militari italiani che, ridotti in prigionia dai tedeschi, erano diretti ai campi di prigionia nazisti nel continente.
Pochi giorni dopo, il 12 febbraio, il piroscafo “Oria”, anch’esso stracarico all’inverosimile di prigionieri di guerra del Dodecanneso, affondo’ a causa delle avverse condizioni meteo ma anche a causa della rotta lungocosta scelta dal Comandante per evitare la medesima fine del Petrella: in questo caso, perirono 4107 prigionieri italiani su un totale di 4115.
La tragedia dell’Oria e’ considerata la peggiore di sempre della storia del Mediterraneo, ma e’ pressoche’ sconosciuta in Italia. 

All’Oria ed il Petrella, si aggiungono altri affondamenti, quasi tutte di navi civili sequestrate dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 (Donizetti, Ardena, Sinfra, Amalia, AA Kal 89, C.SA 38, Alma, Leda, Sifnos, Tanais, Palma) che provocarono la morte di 14.498 soldati italiani, tutti da allora considerati “dispersi in guerra” in quanto mancavano documentazioni e le liste d’imbarco.

Solo 3 anni fa’, per pura casualita’, e’ stata ritrovata la lista d’imbarco del piroscafo Oria e si e’ costituita una Associazione  detta “Rete dei dispersi del naufragio del piroscafo Oria” con l’obiettivo di rintracciare le famiglie dei dispersi (www.piroscafooria.it).

Chiunque ritenga di avere congiunti dispersi nell’affondamento della nave Oria potrá consultare il menzionato sito internet.
 

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