REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 8270 DEL 21-10-1961 - DIRETTORE RESPONSABILE GOFFREDO MORGIA
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ANNO LIV N. 165 27 AGOSTO 2015
(Servizi per gli italiani all’estero)
COMUNICAZIONE
Le notizie di Inform possono essere consultate all’indirizzo http://comunicazioneinform.it/
1.ESTERI
Oggi a Vienna il Vertice dei Balcani Occidentali
Gentiloni: Immigrazione, emersa consapevolezza comune nell’Ue
ROMA
– Dal vertice di Vienna “è emersa finalmente una maggiore
consapevolezza comune nell'Ue e la necessità che ognuno si assuma la sua
responsabilità sull'immigrazione”. Così il ministro degli Esteri
Gentiloni al termine del vertice dei Balcani occidentali, secondo
vertice del “Processo di Berlino” avviato con la Conferenza dei Balcani
occidentali ” dell'agosto 2014.
“Il
peso dell'immigrazione –ha detto Gentiloni - deve essere distribuito
in modo equo se vogliamo l’asilo europeo. Oggi è emersa la volontà dei
Paesi europei e balcanici di condividere gli sforzi, non lasciare soli i
Paesi di frontiera e rivedere progressivamente le regole di Dublino”.
(Inform)
2.ITALIANI ALL’ESTERO
Domani all’Istituto Italiano di Cultura di Córdoba tavola rotonda e presentazione del libro di Enrique H. Rossetto
“Immigrazione Europea in Argentina - Studi sull’Immigrazione Piemontese”
CORDOBA
– Nell’ambito della Settimana della Penisola Italiana a Córdoba,
all’Istituto Italiano di Cultura domani 28 agosto si svolgerà la tavola
rotonda “Immigrazione Europea in Argentina - Studi sull'Immigrazione
Piemontese” (inizio alle ore 19.30, ingresso libero).
Coordinata
dal prof. Enrique H. Rossetto e con la partecipazione delle prof.sse
Olga Sosa e Bibiana Eguia, la tavola rotonda si terrà in occasione della
presentazione del libro, curato dallo stesso prof. Rossetto,
“Inmigración Europea en Argentina - Estudios de la Inmigración
Piamontesa I”, frutto di una ricerca effettuta nel centro Studi sulla
Immigrazione Europea in Argentina della Facoltà di Lingue
dell'Università Nazionale di Córdoba e presso l'Archivio Storico
sull'Immigrazione Piemontese con sede a Córdoba.
L’evento
all’IIC - segnalato dal Comites di Cordoba presieduto da Rodolfo
Borghese - è organizzato con la collaborazione della Facoltà di Lingue
dell'Università Nazionale di Córdoba e dell’Associazione Piemontese di
Córdoba
Sede dell’IIC : Ayacucho 131 ( www.iiccordoba.esteri.it) (Inform)
3.RICERCA ALL’ESTERO
Le mette a disposizione le Fondazione Caligara
Due borse di studio per giovani laureati in Piemonte
Il bando si chiude il prossimo 30 settembre
TORINO
- Per lo svolgimento di attività di ricerca post laurea all’estero la
Fondazione ‘Franco e Marilisa Caligara per l’alta formazione
interdisciplinare’ mette a disposizione 2 borse di studio .Possono
partecipare giovani studiosi, laureati presso un Ateneo del Piemonte.
Le borse sono finalizzate allo svolgimento di attività di ricerca,
almeno semestrale, post laurea presso istituzioni straniere, nell’ambito
di progetti e/o studi interdisciplinari, che contribuiscano al dialogo
tra saperi diversi.
La domanda di partecipazione deve essere compilata on line su apposito modulo disponibile sul sito web della Fondazione www.fondazionecaligara.it.
Compilazione del modulo e invio degli allegati alla domanda devono
essere effettuati entro il 30 settembre 2015 . Per Bando integrale ,
moduli e tutte le informazioni si rimanda al sito della Fondazione.
(Inform)
4.ARGENTINA
La collettività italiana si è mobilitata in favore degli alluvionati
BUENOS
AIRES - Le istituzioni della collettività italiana si stanno
mobilitando in favore delle famiglie colpite dagli alluvioni che si
stanno registrando nelle ultime settimane in varie città e paesi della
Provincia di Buenos Aires. Fedeli allo spirito solidale che ha sempre
caratterizzato gli italiani in Argentina, le due istituzioni che
rappresentano sia i cittadini che le loro associazioni, nella
circoscrizione consolare di Buenos Aires - il Comites e Fediba - hanno
organizzato una raccolta di generi che saranno consegnati sabato
prossimo nelle città di Pilar e di Lima, nel nord della provincia.
Infatti, la circoscrizione consolare di Buenos Aires comprende, oltre
alla capitale argentina, numerosi comuni e “partidos” al nord della
città, quasi fino al confine con la provincia di Santa Fe e a nord
ovest, quali San Pedro, Zárate, Exaltación de la Cruz, Marcos Paz, San
Antonio de Areco, San Andrés de Giles e anche Pilar o Luján, che sono
stati particolarmente colpiti dal fenomeno. In un comunicato firmato da
Dario Signorini e Karin Orlandi, rispettivamente presidente e segretaria
del Comites di Buenos Aires, viene segnalato che: “A causa degli
allagamenti nella Provincia di Buenos Aires che hanno colpito tanta
gente, compresi molti connazionali, il Comitato degli italiani
all’Estero (ComItEs) di Buenos Aires, insieme alla Federazione delle
Associazioni Italiane di Buenos Aires, hanno costituito una rete
solidaria per attenuarne gli effetti e collaborare con le persone e
famiglie colpite”. Nel comunicato viene informato che sono necessari
alimenti non perturi; acqua minerale, coperte, lenzuole e asciugamani;
stivali di gomma impermeabili; elementi per la pulizia e l’igiene
personale; ferramente. I centri di raccolta sono le sedi del Club
Italiano di Buenos Aires (Av. Rivadavia 4731 – CABA, tel. 4901-1061 – de
14 a 20 hs.) e il Club Italiano di José C. Paz (Av. Pte. Perón 4350 –
José C. Paz, tel. 02320-42-2433 / 02320-44-1114) che hanno gentilmente
messo le loro impianti e collaboratori a disposizione. Ulteriori
informazioni possono essere chieste anche al telefono del Com.It.Es:
4880-8312. D’altra parte anche la Federazione delle Associazioni
Calabresi dell’Argentina ha invitato le associazioni aderite a
raccogliere aiuti in favore degli alluvionati. In questo caso gli aiuti
raccolti, sono gipa stati consegnati nella Società Italiana di Luján,
una delle città colpite dall’allagamento. A consegnare gli aiuti
raccolti sono stati il presidente della FACA Antonio Pontoriero, il
segretario Julio Croci e il vicetesoriere Palmira Frasca i quali sono
stati accolti dal tesoriere della Società Italiana, Salvador Rose, il
quale ha informato che il materiale ricevuto sarà distribuito tra i
centri di aiuto alle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case.
(Tribuna Italiana/Inform)
5.INTERVENTI
Dino Nardi (Uim Europa) : Da Mattmark al Mare Nostrum . La fame che sfida la morte
ZURIGO
- Quest’anno ricorre il 50° della tragedia di Mattmark in cui persero
la vita ottantotto persone tra cui cinquantasei emigrati italiani.
Ricorrenza che verrà ricordata sabato 29 e domenica 30 agosto a Briga,
Naters ed ai piedi della diga di Mattmark con una serie di significative
iniziative promosse da un Comitato italo-svizzero ad hoc presieduto dal
professor Domenico Mesiano, già presidente del Comites del Vallese e
dirigente dell’Ital Uil in Svizzera.
Mentre
in questi giorni la memoria va a quell’ultima grande tragedia
dell’emigrazione italiana che, non dimentichiamo, avvenne in Svizzera in
un clima di crescente xenofobia ed in contemporanea con il lancio della
prima iniziativa antistranieri, le televisioni portano nelle nostre
case le immagini di migliaia di disperati che stanno cercando di
raggiungere la ricca Europa scappando dalle guerre e dalla fame, con
alle spalle terribili storie di sfruttamento e di morte; il tutto
condito, spesso, da commenti xenofobi e razzisti di qualche leader
politico della Destra italiana che pensa di sfruttare elettoralmente
questi drammi umani.
Ecco,
la tragedia di Mattmark del 1955 e questo esodo attuale di disperati
verso l’Europa, si può dire, che hanno un minimo comune denominatore e
cioè la fame che, consapevolmente o inconsapevolmente, portava i nostri
emigrati del secolo scorso e porta oggi questi disperati 2.0 a sfidare
ambienti ostili (xenofobi e razzisti) e la stessa morte pur di poter
guadagnare da vivere per sé e la propria famiglia.
Incredibile
che in Italia, con la sua lunga storia di emigrazione, di sofferenze,
di umiliazioni e di tragedie, vi possano essere oggi istinti xenofobi e
razzisti nei confronti di quanti vedono in noi ed in Europa quella
“Merica” che anche i nostri genitori, nonni ed antenati - fino ad un
passato neppure tanto lontano - avevano sognata, inseguita e, spesso,
mai trovata! (Dino Nardi*/Inform)
*Coordinatore Uim Europa (uimeuropa@bluewin.ch)
6.ITALIANI ALL’ESTERO
“Rinascita.ch”, testata diretta da Pasquale Sacino, lancia un appello ai connazionali nel mondo
Il Centrodestra deve rinascere
BIENNE
- Care lettrici, cari lettori e amici italiani: pur non conoscendoci
direttamente voi siete i destinatari privilegiati della nostra
attenzione e del nostro "messaggio". Stiamo vivendo momenti di profondi
mutamenti su scala svizzera, italiana, europea e internazionale, per le
sfide e le tensioni alle quali il sistema politico ed istituzionale,
l'economia e l'intera società sono sottoposti.
Pensiamo
dunque che noi tutti dobbiamo impegnarci direttamente per una società
aperta, liberale, liberista, strettamente democratica, legalitaria nella
quale i singoli, in quanto individui, in quanto cittadini, in quanto
lavoratori, in quanto imprenditori possano contare su regole del gioco
chiare.
Care
amiche e cari amici, il mondo sta cambiando con rapidità sconvolgente,
ma gli attuali organismi dell'emigrazione continuano il loro logoro
tran-tran di una esistenza stentata, fatta delle solite abitudini, di
stanchi riti e dello stesso identico modo di operare trascinandosi
faticosamente senza bussola e senza nerbo.
Moltissimi,
la stragrande maggioranza, dei membri della comunità italiana in
Svizzera e in altre regoni del mondo, si rinchiudono come le suore di
clausura. Si barricano dentro casa, si murano dentro le pareti
domestiche, si piazzano davanti al televisore e... chi s'è visto s'è
visto. Nessuno li schioda più dalla loro immobile intoccabile sacra
poltrona.
E'
vero. C'è la fatica del lavoro, la paura di perderlo, c'è la stanchezza
oppure la disoccupazione, la solitudine o la malattia. In giro si
avvertono sfiducia, delusione, sofferenza, qualche volta disperazione. E
poi, in Italia cambiano i governi, ma i problemi degli italiani in
Patria come in altri paesi del mondo, restano lì a marcire e la
delusione dilaga. E' desolante.
Questo
è un invito a guardare in faccia la realtà, a confrontarsi con i
problemi, a collaborare in modo critico e costruttivo, a dare
suggerimenti e consigli, a fare proposte concrete e realizzabili. Uno
stimolo a tutti i nostri connazionali residenti all'estero a scuotersi
dalla pigrizia, dal torpore, dalla routine quotidiana, a ripensare e
rivedere la loro vita, a partecipare più attivamente alla vita politica
per avere maggior forza.
Allora,
noi italiani residenti all'estero rimbocchiamoci le maniche,
individuiamo i problemi, caso per caso, luogo per luogo, categoria per
categoria, formiamo aggregazioni nuove, non più campate per aria, ma
capaci di aiutare i singoli e le comunità locali a superare le loro
difficoltà per risolvere finalmente annosi e incancreniti problemi.
Impegnamoci
in modo che la politica torni ad essere propositiva, tollerante,
coraggiosa e appassionante tra persone animate dal desiderio di
contribuire a migliorare la vita della nostra comunità, elaborando idee
innovative e agendo concretamente per realizzare un progetto di società
sempre più libera, giusta e socialmente avanzata, creando occasioni di
aggregazione tra donne e uomini, giovani e anziani che, attraverso
l'sperienza individuale e i loro convincimenti, possano fare sentire la
loro voce, forte e coraggiosa esprimendo i loro bisogni e proponendo le
possibili soluzioni, mettendo sempre al centro di tutta l'attività
politica e istituzionale la persona. Un modello dove le diversità sono
accettate e favorite. La tolleranza, il rispetto, l'amicizia, l'allegria
e la creatività si accompagneranno al coraggio, alla serietà, alla
capacità realizzatrice, alla volontà di agire attivamente nei confronti
delle sfide poste dalle continue trasformazioni sociali.
Impegniamoci
ad agire per una politica che diffonda la conoscenza, sviluppi la
cultura, protegga l'ambiente, promuova un'equa ridistribuzione delle
risorse economiche, realizzi le libertà individuali, concretizzi una
rete di solidarietà sociale efficace e condivisa.
Iniziamo
con questo appello su "Rinascita.ch", con un sentito augurio che possa
rinascere il Centrodestra. Molte saranno le domande, gli interrogativi, i
perché. Ebbene, il nostro scopo è appunto quello di coinvolgere il
maggior numero possibile di persone che si identificano in questi
ideali, per l'innata necessità di vivere socialmente, di misurarci con
gli altri, di avere e di vincere confronti, di stringere amicizie, di
realizzare, di realizzarsi. Svolgere cioè un'attività utile e creativa,
dalla parte dei cittadini dei quali ci proponiamo di interpretare i
bisogni per corrispondere sempre meglio alle loro attese.
Non
si esce dalla crisi con i proclami, gli slogan o le facili
dichiarazioni, ma con i fatti concreti posti in essere da chi, ogni
giorno,raccoglie le sfide dell'innovazione, della formazione continua e
della lealtà. Noi crediamo che a queste sfide possa dare risposta
moderata, pragmatica e concretamente operativa, il centrodestra. Un
centrodestra inteso prima di tutto come modo di pensare e di essere
nella vita di tutti i giorni.
Ci
auguriamo di riuscire in questo nostro impegno. Anche con la
collaborazione di tutti quelli che avremo il piacere di incontrare lungo
questa nuova strada aperta oggi. Se siete dei nostri, se siamo riusciti
a suscitare almeno un minimo di curiosità, uscite da casa, contattateci
per incontrarci per conoscerci, sostenerci, stimarci, collaborare
finalmente e camminare insieme.
Questo
è l'invito che rivolgiamo non solo ai lettori ed amici di Rinascita, ma
anche a tutti i connazionali. Un saluto particolarmente cordiale.
Dunque, chiunque voglia cimentarsi per operare alla realizzazione di
questo nuovo mondo, si unisca a noi ora. Perché qui, da fare ce n'è, e
molto! (www.rinascita.ch )
Inform
7.EVENTI
Da “Tribuna Italiana”
Cultura:
programma per il 750º della nascita del Sommo Poeta alla Dante e tre
grandi mostre dell’Istituto Italiano di Cultura in Buenos Aires
L’Emigrazione
italiana in Argentina, i Maestri della grafica italiana e l’Italia
nelle immagini del’Istituto Luce sono tre mostre organizzate dall’IIC
nell’ambito delle manifestazioni per l’Anno dell’Italia in America
Latina. Inoltre c’è l’avvio del programma organizzato dall’Associazione
Dante Alighieri di Buenos Aires per le celebrazioni dei 750 anni della
nascita di Dante
BUENOS
AIRES - Tre mostre di grande interesse vengono presentate in questi
giorni dall’Istituto Italiano di Cultura in Buenos Aires, tutte nel
quadro delle manifestazioni organizzate per l’Anno dell’Italia
nell’America Latina. E inolte l’avvio del programma in adesione alle
celebrazioni del 750º anniversario della nascita del Sommo Poeta,
organizzato dall’Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires La prima,
delle mostre organizzate dall’Istituto Italiano di Cultura, è stata
inaugurata ieri al Museo Nacional de Bellas Artes. “I maestri della
grafica italiana”, è una testimonianza dell'arte della grafica italiana a
partire dal XVI secolo fino ai nostri giorni, attraverso
lavori
di artisti come Marcantonio Raimondi, Federico Barocci, Giovanni
Benedetto Castiglione, Salvator Rosa, Giovanni Battista Piranesi, fino a
Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Giuseppe Capogrossi e molti altri. Le
altre due saranno inaugurate ai primi di agosto. Una di esse ha come
protagonisti gli italiani in Argetina. Si tratta di “Gli italiani e
l’Argentina”, una mostra fotografica, presentata dal Museo
dell’Emigrazione Italiana (Mei) di Roma e dedicata espressamente
all’emigrazione italiana in questo Paese. Per l’evento sono state messe a
disposizioni immagini originali provenienti dagli archivi del Museo e
documenti inediti dell’Istituto Luce Cinecittà di Roma. L’evento è stato
organizzato dal Mei in collaborazione con il ministero dei Beni
Culturali, con l’Ambasciata d'Italia e il Consolato generale d’Italia a
Buenos Aires, Luce Cinecittà, il “Consejo Nacional de Inversores” e
l’Istituto Italiano di cultura. Sarà inaugurata il 4 settembre (“Dia del
Inmigrante” in Argentina) nel Salón de Cristal - Salas Federales del
Consejo Federal de Inversiones (San Martín 871) e potrà essere visitata
da lunedì a venerdì dalle 12 alle 19 ore, fino a venerdì 23 ottobre. La
terza è “LUCE - L’immaginario italiano”, mostra ideata e realizzata
dall'Instituto Luce – Cinecittà ed è stata presentata di recente presso
il Complesso del Vittoriano di Roma, ottenendo un grande successo di
pubblico. Curata da Roland Sejko, la mostra, che sarà inaugurata il 5
settembre nella “Usina del Arte, nel rione di La Boca, racconta la
storia dell'Istituto Luce dalla sua fondazione nel 1924 fino ai nostri
giorni. Per raccontare quest'evoluzione la mostra è organizzata partendo
da due prospettive ideali: come è stata rappresentata l'Italia nei
decenni attraverso le immagini dell'Istituto Luce e come il Paese
appariva nelle sue rappresentazioni ufficiali. Un percorso visivo e
uditivo di grande impatto. La mostra gode del patrocinio del Ministero
degli Affari
Esteri
e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dei Beni e Attività
Culturali e della Regione Lazio, in collaborazione con Roma Capitale.
Sotto l'Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana. Potrà
essere visitata fino al 15 novembre nella Usina del Arte (Caffarena 1,
esq. Pedro de Mendoza) i giovedì e venerdì dalle 14 alle 20 e sabato,
domenica e festivi dalle 11 alle 20, con ingresso gratuito.
Al via il programma della Dante di Buenos Aires in adesione al 750º della nascita dell’Autore della Divina Commedia
In
occasione dei 750 anni della nascita di Dante Alighieri, il Senato
italiano ha istituito celebrazioni universali. In coincidenza la Dante
Alighieri di Buenos Aires da inizio ad un program internazionale che si
svolgerà tra iI 2 settembre e il 26 novembre 2015. Le iniziative di
questo primo Convivio su Dante comprendono diverse manifestazioni:
Conferenze, Mostre d’Arte, Esposizione di edizioni particolari delle
opere e documenti, Teatro, Letture performatiche, Lezioni magistrali,
Tavole rotonde, Esibizioni e film. Il primo appuntamento è in programma
mercoledì 2 settembre, alle 18.45, nell’auditorium Dionisio Petriella
(Tucumán 1646) con “La fortuna di Dante in Giappone”, conferenza del
Dott. Hideyuki Doi (Ritsumeikan University, University of Bologna) e la
proiezione alla sua conclusione (ore 19.15), sarà proiettato un filmato
sulla Divina Commedia illustrata dal famoso fumettista giapponese di
manga Gō Nagai. Il 7 settembre, allo ore 19.30, sempre nella sede
centro della Dante, sarà proiettato il film “A divina comédia” del
regista portoghese Manoel de Oliveira, con Maria de Medeiros e Miguel
Guilherme, introdotto dalla Lic. Lilian Morello. Sempre il cinema
celebrerà Dante i giorni 14, 22 e 28
settembre.
Il 9 settembre alle 18.45, saranno inaugurate le Mostre d`arte e
bibliografica: “Paisajes del Infierno de Dante Alighieri” dsegni
digitali di Martín Bustamante, che potranno essere visitati fino al 15
settembre. E inoltre la mostra su volumi delle opere di Dante, edizioni
storiche e speciali, edite in Argentina, che saranno esposte fino al 26
di novembre. Sull’argomento, mercoledì 9 settembre, alle ore 19, ci sarà
una tavola rotonda su: “Primeras ediciones en castellano”. “Mitre e
Dante”. Lic. Gabriela Mirande Lamedica (Directora Museo Mitre); “Mitre:
la última edición de su Commedia”. Prof. María Esther Badin (Universidad
de Buenos Aires - Dante Alighieri di Buenos Aires); “La primera
traducción castellana impresa de la Commedia” . Dra. Cinthia María
Hamlin (Universidad de Buenos Aires - Secrit). Il programma è
organizzato dall’Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires, in
collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura, Museo Mitre, Facultad
de Filosofía y Letras de la Universidad de Buenos Aires. Viene curato
dal responsabile scientifico del Comitato per le celebrazioni in
Argentina, prof.ssa Maria esther Badin, Maria Esther Badin e dello
stesso fanno parte: Elizabeth Stolar, Eduardo Poli, Dora Pentimalli
Ruffa e Noemí Murakami.(Tribuna Italiana, 26 agosto/Inform)
8.MEMORIA
Associazione Bellunesi nel Mondo: Mattmark, 30 agosto 1965 - 30 agosto 2015. A 50 anni dalla tragedia
BELLUNO
- Nell’alta valle di Saas, situata nelle Alpi del Vallese, vicino al
paese di Saas Almagell si trovano Mattmark e il ghiacciaio Allalin.
In
quella zona, ad oltre 2000 metri di quota, era ubicato uno dei cantieri
idroelettrici più grandi d’Europa. Si lavorava per la costruzione di
una diga in terra battuta, necessaria a convogliare l’acqua per la
produzione di energia elettrica. Il progetto e la direzione dei lavori
facevano capo all’Elektrowatt di Zurigo per quanto riguardava la diga e
la centrale di Zermeiggern, e alla Suiselectra di Basilea, relativamente
alla centrale di Stalden. Le ditte impegnate nei lavori erano: la
Schaffir & Muglin Ag, la Ag Conrad Zschokke, la Losinger & Co
Ag, la Locher & Cie Ag, la Ag Heinrich Hatt Haller e la Bless &
Co, riunite in un consorzio sotto la siglia A.S.M. Inoltre erano attive
la Walo Bertschinger, la Schindler, la Schmalz, la Fux, la Baumann, la
Theiler & Kalbermatten, l’Evêquoz e la Swissboring.In totale, tra
operai, tecnici e dirigenti, lavoravano a Mattmark tra le 600 e le 800
persone circa.I lavori presero avvio a metà degli anni ’50 e la diga fu
completata nel 1967.
Si
tratta di un’opera imponente. Una diga fatta con il pietrame prelevato
dalle morene del soprastante ghiacciaio Allalin, con una base di 370
metri, un’altezza di 115 e un volume totale di 10.000.000 di m3 di
materiale.Il cantiere più importante, il cantiere base, era stato
impiantato a metà strada tra Mattmark, dove appunto si stava innalzando
la diga, e il paese di Saas Almagell, ma alcune baracche, per ufficio,
mensa, officina, dormitorio, erano state posizionate a circa 700 metri
dalla diga, sulla traiettoria del ghiacciaio.
Nel
tardo pomeriggio del 30 agosto 1965, tra le 17 e le 17 e 15, una lingua
di seicentomila metri cubi di ghiaccio franò sul sottostante campo di
lavoro allestito per la costruzione della diga. Rimasero travolti e
sepolti sotto una coltre di ghiaccio spessa più di 50 metri 88 operai.
56 italiani, 24 svizzeri, 3 spagnoli, 2 austriaci, 2 tedeschi e un
apolide.Se la tragedia fosse capitata poco più tardi, i morti sarebbero
stati molti di più, poiché il ghiaccio avrebbe trovato sulla sua strada i
lavoratori proprio nel momento del cambio di turno, quando la zona
raggiungeva il massimo affollamento di persone.Iniziarono subito le
operazioni di soccorso, per cercare di trovare qualcuno che poteva
essersi salvato. Ben presto, tuttavia, i presenti compresero che c’erano
poche speranze, e i lavori di scavo si trasformarono in ricerca delle
salme. Ricerca tragica e complicata, resa ancora più ardua dal pericolo
di nuovi crolli che il ghiacciaio continuava a minacciare. L’ultima
salma fu ritrovata solo 2 anni dopo la tragedia, nel mese di agosto. Si
trattava di Renon Costante, di Sagron Mis, comune del Trentino.
Dopo
la sciagura era necessario accertare le responsabilità di quanto
accaduto.Il campo di lavoro travolto, infatti, era stato piazzato
proprio sotto ad un ghiacciaio la cui instabilità era nota, tanto che la
diga fu costruita più a monte, così da evitare che eventuali frane
potessero danneggiarla. I lavori stessi inoltre, potevano aver aggravato
il rischio. Per ottenere il materiale di costruzione furono infatti
sottratti dieci milioni di metri cubi di materiale dalle due morene
formate nel tempo dall’Allalin e fatte esplodere una grande quantità di
mine. Era necessario verificare se fossero state adottate tutte le
misure di sicurezza necessarie ed effettuati gli indispensabili
controlli sul ghiacciaio e sulla posizione delle baracche, così da
stabilire se la catastrofe poteva essere prevista ed evitata.
Il
12 novembre 1969 terminò l’inchiesta e il giudice istruttore Mario
Ruppen alla fine dell’anno trasmise al procuratore del Vallese
l’incartamento per la redazione dell’atto di accusa in vista dei
dibattiti e della sentenza Il 22 febbraio del 1972, a Visp, nel Canton
Vallese, si aprì il processo. Gli imputati erano 17, tra impresari,
funzionari federali e della cassa infortuni elvetica, tecnici delle
imprese, ispettori dell’ufficio sulla sicurezza del lavoro, accusati di
omicidio “per negligenza”. Il procuratore straordinario dell’Alto
Vallese, Anton Lanwer, il pubblico accusatore, affermò la colpevolezza
degli accusati chiedendo come pena un’ammenda tra i 1000 e i 2000
franchi. La difesa affermò invece l’«imprevedibilità» di quanto
accaduto, sulla base della perizia d’ufficio prodotta dai professori
Libourty di Grenoble, Baurst di Muenster, Muller di Monaco di Baviera e
Hoinkes di Innsbruck. Il 25 febbraio si chiuse il dibattimento
processuale e il 2 marzo fu pronunciata la sentenza che determinò
l’assoluzione per tutti gli imputati. Gli avvocati di parte civile,
rappresentanti i familiari delle vittime, ricorsero in appello, per cui
il 27 settembre dello stesso anno, a Sion, fu aperto un nuovo processo.
La sentenza arrivò il 5 ottobre e confermò quanto già espresso in prima
istanza, con l’assoluzione completa di tutti gli imputati per l’
«imprevedibilità» di quanto accaduto. Oltre a questo, però, i familiari
delle vittime furono costretti a pagare metà delle spese
processuali.(Associazione Bellunesi nel Mondo /Inform)
9.MIGRANTI
Mons. Perego (Fondazione Migrantes): Urgente un’azione diplomatica internazionale
ROMA
- “L’Europa decida se vuole essere l’Europa della solidarietà”: sono
le parole pronunciate dal direttore della Fondazione Migrantes,
monsignor Giancarlo Perego, di fronte all’ennesima tragedia nel
Mediterraneo.
“L’abbandono
dell’operazione Mare nostrum e il non coinvolgimento dell’Europa – ha
sottolineato il direttore della Migrantes – sono aspetti che denunciano
tutta la debolezza”. Da qui l’appello: “si rende urgente l’azione
diplomatica internazionale”. Se l’esclusione dell’azione militare è
letto positivamente, perché “è sotto gli occhi di tutti che quanti
arrivano sono segnati dalle conseguenze di conflitti, violenze, stremati
dalla denutrizione”, al tempo stesso è la crescita dei nazionalismi a
preoccupare il direttore della Migrantes: “L’Europa – ha sottolineato
all’Adnkronos – nel rafforzare la protezione internazionale sta facendo
crescere i nazionalismi con il rischio di mettere in discussione anche
Schengen”. E sulla vicenda dell’Ungheria che ha deciso di schierare
l’esercito per controllare il flusso di stranieri, mons. Perego ha
affermato non solo che si tratta di un caso “di una gravità assoluta”:
“mi aspetto la ferma condanna da parte del Tribunale dei diritti
umani”.(Migrantes on line/Inform)
10.INPS
Rete
del lavoro agricolo di qualità – Dal 1° settembre invio istanze
telematiche Azioni positive di contrasto al caporalato e al lavoro nero
in agricoltura
ROMA
– L’Inps comunica : “Dal primo settembre è possibile presentare le
istanze di adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, di cui al
D.L. 91/2014, tramite un apposito servizio telematico reso disponibile
dall’INPS.
Alla procedura si accede attraverso il sito www.inps.it
mediante il seguente percorso: Servizi online _ Accedi ai servizi _ Per
tipologia di utente _ Aziende, consulenti e professionisti _
Agricoltura: domanda di iscrizione alla rete del lavoro agricolo di
qualità.
Come
disposto dall’art. 6, comma 1, del D.L. 91/2014, convertito con
modificazioni dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, possono presentare
richiesta di adesione alla Rete le imprese agricole in possesso dei
seguenti requisiti:
a)
non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in
corso per violazioni della normativa in materia di imposta sui redditi e
sul valore aggiunto;
b)
non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni
amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a);
c) essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi.
Le
domande saranno esaminate dalla Cabina di regia della “Rete del lavoro
agricolo di qualità”, presieduta dall'Inps e composta da rappresentanti
delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni professionali
agricole, dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e
dell'Economia e della Conferenza delle Regioni e deliberate entro 30 gg.
dalla data di presentazione dell’istanza.
In
caso di esito positivo, le aziende selezionate entreranno a far parte
della Rete e riceveranno il certificato che ne attesta la qualità.
L’avvio
della Rete del lavoro agricolo di qualità è una prima concreta
iniziativa finalizzata allo sviluppo di azioni positive di contrasto al
caporalato ed al lavoro nero in agricoltura.
L’iniziativa
si inquadra in uno specifico piano operativo che la Cabina di regia
della Rete del lavoro agricolo di qualità, la cui presidenza è
attribuita ad INPS, dovrà sviluppare nei prossimi 15 giorni, come
richiesto dai Ministri Martina e Poletti nel corso dell’incontro
tenutosi oggi presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e
forestali per avviare un insieme coordinato ed efficace di azioni di
contrasto al caporalato e alle altre forme di lavoro
irregolare”.(Inform)
11.FIERA DEL LEVANTE
Organizzato dall’Aiccre Puglia d’intesa con il Consiglio regionale
“La Puglia verso il futuro”, convegno a Bari il 16 settembre
BARI
– Il 16 settembre alla Fiera del Levante di Bari si terrà il convegno
“La Puglia verso il futuro”, organizzato dall’Aiccre Puglia d’intesa
con il Consiglio regionale.Ne dà notizia Giuseppe Abbati , dirigente
Aiccre Puglia
Il programma del convegno .
Ore
9,30 “Sportello per le Istituzioni e le imprese”. Saluti: Mario Loizzo
presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Michele Emiliano
Presidente della Regione e dell’Aiccre Puglia (da confermare),
Loredana Capone assessore Regione Puglia (da confermare), Paola Romano
assessore Comune di Bari. Introduce Giuseppe Valerio segretario generale
Aiccre Puglia. Coordina Benedetto Sorino de “La Gazzetta del
Mezzogiorno”. Interventi programmati: Fabio Spilotros: I perché dello
sportello Aiccre; Carlo Addabbo: Innovazione digitale per il
territorio; Olga de Pascale: Innovazione nei beni culturali; Franco
Liuzzi: Comunicazione per la partecipazione; Vincenzo Garofalo:
Innovazione in agricoltura; Nicola Plantamura: Innovazioni nella
gestione degli asset fisici pubblici; Giuseppe Rotondo: Smart grids;
Luigi Papandrea: Efficientamento energetico. Dibattito. Dalle ore 12
alle ore 13 avvio di due tavoli tematici su: 1) Innovazione 2) Energia.
.Ore 15 “Le Macroregioni Adriatico Ioniche e del Mediterraneo, progetti e
GECT”. Introduce Giuseppe Abbati della direzione Aiccre. Saluto:
Giovanni Liviano D’Arcangelo assessore Regione Puglia (da confermare).
Interventi programmati: Pia Antonaci: “I Fondi europei per la formazione
e l’occupazione”; Mara Monopoli il Gect “Democrazia della Musica”;
Annika Patregnani il Gect “Adrion”. Intervengono:Alfredo Malcarne
presidente Camera di Commercio di Brindisi, Mario De Donatis assessore
Comune di Galatina, Luigi De Sanctis presidente Associazione Giovani
nell’industria. Dibattito. Conclusioni : Giuseppe Moggia vice presidente
Aiccre Puglia. (Inform)
12.MONDO SCALABRINIANO
Renato Zilio : Terra di tornadi
Scrivo
dal luogo del « tornado ». Dal mio paese di Dolo, in territorio
veneziano. Poco più di un mese fa, un vortice di acqua e di vento di
centinaia di metri di diametro e un pauroso muggito producevano qualcosa
di impensabile. From heaven to hell, dicono gli inglesi, in questi
casi. Questa zona tra Padova e Venezia che solitamente vi fa gustare un
delizioso scenario di nobili e antiche ville venete, affacciate ai
sinuosi meandri della Riviera del Brenta, cambiava d’incanto aspetto.
Uno charme unico per i turisti diventava un paesaggio da guerra. Un
ammasso di rovine. Cinquecento case scoperchiate, alberi mozzati,
un’antica villa del XVII secolo completamente sbriciolata. Scomparsa.
Paradossalmente, la zona del sinistro si trasformava, poi, in una
calamita per curiosi e turisti. Più di prima.
Questo
triste evento, tuttavia, rivelava anche degli aspetti nuovi. Belli.
Tanti giovani volontari come Elisabetta si presentavano e si mettevano
spontaneamente all’opera, subito dopo l’accaduto. Anche un gruppo di
giovani africani, di emigranti, che vivono o sopravvivono in zona.
Disponibili a dar man forte, con buona volontà. Ecco la parabola
dell’Italia di domani. Solo rimboccandosi le maniche tutti – sì, tutti
insieme – si può far rinascere questo Paese. Anche perchè il nostro
antico gusto per un leader carismatico si rivela spesso una semplice «
bolla ».
Ultimamente,
a dire il vero, tutta l’Italia è diventata terra di tornadi. Tornadi
invisibili. Ma micidiali. Non quelli che sbriciolano il paesaggio come
nei Caraibi, ma le coscienze. Il senso di responsabilità. Il
vivere-insieme. La nostra stessa umanità. « Ma vuoi che sia libertà,
questa ?» mi fa qualcuno, riferendosi al linguaggio pubblico di questi
anni : libero, offensivo, osceno. Lo stile della nostra società, poi, la
dice lunga. Ognuno – quasi come una regola d’oro - si sente libero di
fare i propri interessi. Ciò che vuole. La legge non tiene più. Neanche
il senso di legalità. Un nuovo idolo si è imposto in questi anni
diventando perfino un logo politico : la libertà.
«
Ma la libertà è un’altra cosa… » sospira un anziano signore. Ed è
quando si impara a respirare, dopo tempi di oppressione. Non la libertà
di barricarsi nel proprio egoismo. Di chiudersi in un individualismo
esaperato, come questi tempi ci hanno insegnato. Eppoi c’è il tornado
della corruzione. Quello che sbriciola il senso del bene comune. Del
patrimonio comune. Dei valori che ci hanno fatto crescere. Esso mina i
rapporti, la fiducia, il vivere-insieme. Si cerca ovunque il proprio
interesse. Come dei veri predatori.
La
fuga dei giovani è un altro tornado invisibile, a cui non si fa conto. A
migliaia ne vedevo sbarcare in questi ultimi anni a Londra, con lo
stesso affanno di quelli che approdano a Lampedusa. Speranza e
disperazione allo stesso tempo si leggevano nei loro occhi. « Ma dov’è
il futuro di una terra che si spoglia delle sue energie più giovani ? »
sembrava in loro di capire. « Siamo un Paese vecchio fatto di vecchi e
non ce n’accorgiamo » mi ripeteva sconsolato, tempo fa, giustamente un
vecchio signore.
La
denatalità è un altro tornado che mette in ginocchio una nazione. E mi
fa ricordare quando qualche anno fa in Francia apparivano dappertutto
foto di bellissimi bambini con la scritta « La France a besoin d’enfants
! » concedendo mille vantaggi e perfino la pensione alle famiglie da
tre bambini in su. Eppoi c’è il tornado del pessimismo dilagante. Il
malumore, lo si legge sulle faccie. Proprio l’altro giorno a Varazze,
graziosa cittadina turistica, un anziano signore alla mia domanda come
va l’Italia, « a rotoli ! » rispondeva prontissimo. Vi senti un senso
amaro di non saper dove parare. Non esistono più sogni, obiettivi o
progetti comuni. Anche in tempi di crisi ognuno si barrica nel suo
mondo, nelle sue ferite o nei suoi privilegi.
Da
dove ripartire, allora? Dal rimboccarsi le maniche. Tutti insieme,
nessuno escluso. Anche gli ultimi arrivati. Come a Dolo. È il futuro,
ormai, da costruire. (Renato Zilio*/Inform)
*Missionario scalabriniano, autore di “Dio attende alla frontiera”
13.MATTMARK
Organizzano la Famiglia Emilia Romagna del Vallese e l’Associazione Bellunesi nel Mondo
Il Coro Monte Dolada domani in concerto a Sion per ricordare le vittime
BELLUNO/SION
- La Famiglia Emilia Romagna del Vallese e l’Associazione Bellunesi nel
Mondo, con la partecipazione straordinaria del coro “Monte Dolada”,
organizzano un concerto in memoria delle vittime della tragedia di
Mattmark. Il concerto si terrà a Sion, Svizzera, nella Chapelle de
Châteauneuf, venerdì 28 agosto alle ore 20.00. Saranno presenti anche il
vescovo della Diocesi di Belluno-Feltre mons. Giuseppe Andrich e i
sindaci di Puos e di Pieve d’Alpago. L’ingresso è libero.(Inform)
14.ASSOCIAZIONISMO
Domani, presso l’Unione Calabrese San Francesco de Paola
Riunione mensile della Federazione delle Associazioni Italiane di Buenos Aires
BUENOS
AIRES – Domani 28 agosto si svolgerà la riunione mensile di FEDIBA
(Federazione delle Associazioni Italiane della Circoscrizione consolare
di Buenos Aires). Infatti – scrive Tribuna Italiana riferendo della
prossima riunione - le oltre centotrenta associazioni affiliate hanno
ricevuto la comunicazione di convocazione, alla quale potranno
partecipare i delegati, ma essere presenti anche dirigenti di ogni
associazione e connazionali in genere. La riunione mensile del Consiglio
Direttivo Federale questo mese si terrà presso l’Unione Calabrese San
Francesco de Paola, che ha gentilmente messo la sua sede a disposizione.
La stessa – informa la testata - si trova in via Jaramillo 1794,
all’angolo con via Tres de Febrero, nel rione di Núñez, di questa
capitale. I partecipanti sono pregati di confermare la loro presenza ai
seguenti recapiti: segreteria.amministrativa@ fediba.org, telefono (011) 4880 8312 – (fino a venerdì dalle 14 alle 18) oppure a segreteria.generale@fediba.org (Inform)
15.MOSTRE
Dal 29 agosto all’8 novembre , curata da Nicola Setari. Organizzata con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles
A Malines “Contour 7”, Biennale dell’Immagine in Movimento
BRUXELLES
– A Malines, in Belgio , dal 29 agosto all’8 novembre è di scena
“Contour 7”, Biennale dell’Immagine in Movimento. Contour7 è una mostra
dedicata a Thomas More curata da Nicola Setari.
Thomas
More per molti fu un martire, per altri un mostro, ma anche filosofo e
artista. Certamente fu un folle brillante, molto avanti per il suo
tempo. Fu durante l’estate 1515, durante un soggiorno nelle Fiandre,
che lo portò anche a Malines, che scrisse la maggior parte delle sue
opere consacrate allo Stato ideale, l’isola di Utopia .
Contour
7 presenterà l’opera di più di 20 artisti internazionali in luoghi
diversi della città di Malines. Queste opere, in gran parte nuove
creazioni, sono state ispirate da utopie, da mostri e martiri, del
passato come del presente. Con la partecipazione dei seguenti artisti
italiani: Michael Fliri, Chiara Fumai, Grazia Toderi e Gilberto Zorio.
La
Biennale (che si svolgerà a Sint-Romboutskerkhof 2 ) è organizzata da
Contour in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di
Bruxelles (www.contour7.be ; www.iicbruxelles.esteri.it )
Nato
a Bruxelles nel 1978, Nicola Setari è ricercatore, scrittore e curatore
di Contour 7, una biennale dell’immagine in movimento nel 2015. Dal
2013 lavora come responsabile del team editoriale per New Narrative for
Europe, un progetto-pilota che inizierà dal 29/08/2015 e che sarà
lanciato dalla Commissione Europea e dal Parlamento per avvicinare le
istituzioni ai loro cittadini. È stato uno degli agenti di documenta
(13) a Kassel. Tra il 2006 e il 2009, è stato caporedattore ed editore
della rivista d’arte interdisciplinare Janus, con sede a Bruxelles. Nel
2010 e 2011, è stato direttore del progetto e co-curatore di Visionary
Africa platform for the Centre for Fine Arts a Bruxelles (Bozar) e
co-direttore di Geo-graphics: : A Map of Art Practices in Africa, Past
and Present. Visionary Africa includeva un’esibizione itinerante nel
continente africano.
Il
suo campo di ricerca e pratica copre la cultura visiva e l’arte
contemporanea, con un interesse particolare per l’iconoclastia. Dottore
in Storia dell’Architettura e Scienze delle Arti (IUAV – Università di
Venezia) e professore di Antropologia presso la Nuova Accademia di Belle
Arti di Milano, è anche segretario generale della fondazione di Arte
Contemporanea Dena di Parigi.(Inform)
16.ASSOCIAZIONISMO
Il 29 agosto a Buenos Aires
Assemblea della Federazione delle Associazioni Calabresi dell’Argentina
BUENOS
AIRES – La Federazione delle Associazioni Calabresi dell’Argentina
(FACA) il 29 agosto terrà la sua assemblea generale a Buenos Aires ,
presso la propria sede (via Hipólito Yrigoyen 3948). All’ordine del
giorno dell’assemblea (che inizierà alle ore 16): approvazione della
relazione morale e del bilancio consuntivo dell’esercizio che si è
chiuso lo scorso 31 maggio; elezione del nuovo Consiglio Direttivo per
il periodo 2015-2017.(Inform)
17.STATI UNITI
Da “La Gente d’Italia”
Nel Texas c’è un borgo della Toscana
Si
trova a una cinquantina di chilometri a nord di Austin, nel Texas. La
storia di questa cittadina, che oggi ha poco più di mille abitanti,
comincia attorno al 1850, era chiamata Brooksville, ma poi nel 1857
divenne Florence, cioè Firenze, quando su quella terra arrivò il primo
ufficio postale. Perchè Firenze? Non c'è certezza sull'origine del nome,
potrebbe essere stata chiamata così perché il primo direttore
dell'ufficio postale arrivava da un'altra Florence, in Alabama, oppure
potrebbe riferirsi a Florence Brooks, la figlia del primo commerciante
della cittadina. Prima l'allevamento del bestiame, quando anche la
coltivazione del grano e del cotone rappresentavano un punto importante
per l'economia della zona. Già nel 1890 Florence aveva negozi, chiese,
scuole alberghi e anche mulini, una banca e un caseificio. Cinque sono
stati i giornali della città, il primo Florence Flower, il più recente
Florentine e se attorno al 1990 la popolazione era di 829 abitanti, a
cavallo del 2000 è tornata a superare quota mille. Ma cos'è che
caratterizza Florence? Si chiama The Vineyard at Florence e una volta
arrivati sembra di immergersi improvvisamente in un antico borgo
italiano, anzi toscano. È stato creato da due donne, Kris Davis e
Kambrah Garland, amiche per tanti anni che a un certo punto hanno
pensato, assieme, di inseguire e raggiungere il sogno della loro vita,
aprire una azienda vinicola. E il progetto è nato mentre degustavano un
bicchiere di vino proprio in Toscana. Così, dopo aver contattato un
celebre enologo texano, Dan Gatlin, qualche anno dopo quel bicchiere di
vino toscano, ecco che è nata The Vineyard at Florence. E da quella idea
un po' bizzarra almeno per due donne, da quando il sogno si è
trasformato in realtà, sono cominciati a nascere anche alcuni dei
migliori vini del Texas.
Se
negli Stati Uniti è la California lo stato del vino per eccellenza, non
si devono nemmeno dimenticare buona parte degli altri 49 stati. Vigneti
ci sono un po' dappertutto, dalla Virginia fino al Texas e qui ecco
questo angolo di Toscana creato, e non poteva essere altrimenti, a
Florence. The Vineyard infatti è molto di più di una azienda vinicola e
un vigneto non troppo lontani da Austin, la capitale dello stato. Una
volta arrivati l'inizio è Forte, con la effe maiuscola, l'etichetta più
importante nella produzione di The Vineyard. Si tratta infatti di un
rosso che, con nome italiano, è realizzato con le uve spagnole, poi
ancora si può sorseggiare Galileo, altra qualità realizzata con le
stesse uve. Poi, sempre ricordando l'origine italiana dell'idea delle
due amiche americane, ecco Aurelia, il bianco più celebre della azienda
vinicola texana. Ma oltre alla qualità dei vini, davvero di alta
categoria, che si possono degustare da The Vineyard è l'atmosfera,
l'aria, oltre all'aroma, che si possono respirare che rendono questo
angolo del Texas un posto unico. Talmente speciale che è diventato anche
una meta per chi vuole sposarsi, qui si possono fare ricevimenti per
decine di persone attorniati da una natura eccezionale che è raffigurata
dalle uve che vengono coltivate. Edifici all'esterno caratterizzati dai
mattoni italiani, una 'cartolina' che sembra arrivata da qualche parte
della Toscana, poi una volta entrati negli edifici che costituiscono il
nucleo di The Vineyard c'è anche il lusso oltre a una straordinaria
ospitalità. Un comfort senza eguali, qui si possono passare giornate
come se si fosse fuori e lontano dal tempo. Un luogo bellissimo che
prende cadenze inusuali per il ritmo di vita americano. Qui la domenica,
con il brunch che sembra più un pranzo italiano, è una esperienza
davvero particolare. Perchè poi c'è il vigneto dove, durante l'anno, si
svolgono anche raccolti di fondi per organizzazioni benefiche del vicina
Fort Hood, così chiamato in onore di un generale confederato, John Bell
Hood e che oggi è una delle più importanti basi militari degli Stati
Uniti.
Quando
si arriva a The Vineyard, ecco che davanti agli occhi si svela uno
squarcio di Toscana. E non poteva mancare il ristorante, ma c'è anche la
spa, la sala per la degustazione, poi diversi salotti e la possibilità
di mangiare, bevendo un ottimo vino, all'esterno come all'interno del
borgo, perchè più ci si addentra e più l'azienda vinicola ricorda
proprio una Italia di un tempo. C'è un forno, a legna, fatto di mattoni,
per cuocere le pizze, e, un po' di Texas si deve lasciare, anche la
possibilità di degustare un sigaro, ma senza che il fumo danneggi
l'atmosfera unica di The Vineyard. Uno staff poi, guidato dalle due
amiche-proprietarie, che non sembra tale, perchè incarna l'essenza della
ospitalità, non è un albergo, anche se ne può fare le funzioni, e
nemmeno un ristorante nella sua accezione principale. Passare da
Florence e fermarsi a The Vineyard è come effettuare un salto indietro
nel tempo: sono gli amici che ti ospitano, anche nei momenti del tutto
esaurito. È il borgo di una volta che è stato ricostruito nel Texas,
come ormai forse nemmeno in Italia ce ne sono più.(Roberto Zanni-La
Gente d’Italia, 27 agosto/Inform)
18.SOLIDARIETA’
Il 24 ottobre allo Stadio di Rovereto
Partita per il Nepal tra Nazionale Cantanti e Rappresentativa Soccorso Alpino Trentino
TRENTO
- La Nazionale Italiana Cantanti in Trentino. Il 24 ottobre alle 15.30,
allo stadio Quercia di Rovereto scenderà in campo con una
rappresentativa del Soccorso Alpino Trentino.
Il
ricavato sarà utilizzato per un'iniziativa in favore della popolazione
del Nepal, colpita duramente dal recente sisma. La Giunta provinciale ha
accolto la proposta, degli assessori Sara Ferrari (Cooperazione allo
sviluppo) e Tiziano Mellarini (Sport e Protezione civile), di dare corso
a questo progetto con finalità benefiche. Sono già in corso i contatti
tra gli uffici della Provincia autonoma di Trento e la Nazionale
Italiana Cantanti, che ha già manifestato la sua disponibilità, per
ufficializzare la collaborazione e definire i dettagli organizzativi,
che saranno resi noti prossimamente in un appuntamento dedicato alla
presentazione dell'evento.
"Anche
con questa iniziativa – ha sottolineato l'assessore Sara Ferrari – il
Trentino testimonia la vicinanza al popolo nepalese e ricorda i propri
alpinisti scomparsi nella tragedia". "Lo sport – ha aggiunto l'assessore
Mellarini – si fa ancora una volta veicolo di amicizia e vicinanza tra
le persone e tra i popoli".
Scopo
della partita è la raccolta fondi a favore della popolazione nepalese,
colpita la scorsa primavera da ripetuti e disastrosi terremoti. L'intero
incasso sarà destinato quindi alla realizzazione di un progetto di
ricostruzione che è attualmente in fase di ultimazione da parte del
"Tavolo per l'emergenza Nepal", costituito dalla Provincia, da
associazioni di volontariato che operano in Nepal, dalle organizzazioni
rappresentative dei lavoratori e dalle quelle del mondo imprenditoriale.
Per lo svolgimento della partita è stata scelta la città di Rovereto,
"Città della Pace" famosa nel mondo per la "Campana dei Caduti", simbolo
universale di fratellanza e solidarietà. (Inform)
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