jueves, 27 de agosto de 2015

Informe N° 165

REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI ROMA N. 8270 DEL 21-10-1961 - DIRETTORE RESPONSABILE GOFFREDO MORGIA
INFORM - INFORMAZIONI DEL GIORNO  AGENZIA QUOTIDIANA
EDITRICE INFORM-IDG Srl - Via della Marranella, 23 - 00176 ROMA  - Tel. 339.357.8989 - Tel./Fax  06.244.161.05 - E-mail: inform@mclink.it
ANNO LIV N. 165                                                 27 AGOSTO 2015
(Servizi per gli italiani all’estero)

COMUNICAZIONE
Le notizie di Inform possono essere consultate all’indirizzo http://comunicazioneinform.it/

1.ESTERI 
Oggi a Vienna il Vertice dei Balcani Occidentali 
Gentiloni: Immigrazione, emersa consapevolezza comune nell’Ue

ROMA – Dal vertice di Vienna “è emersa finalmente una maggiore consapevolezza comune nell'Ue e la necessità che ognuno si assuma la sua responsabilità sull'immigrazione”. Così il  ministro degli Esteri Gentiloni al termine del vertice dei Balcani occidentali, secondo vertice del “Processo di Berlino” avviato con la Conferenza dei Balcani occidentali ” dell'agosto 2014.
“Il peso dell'immigrazione –ha detto Gentiloni -  deve essere distribuito in modo equo se vogliamo l’asilo europeo. Oggi è emersa la volontà dei Paesi europei e balcanici di condividere gli sforzi, non lasciare soli i Paesi di frontiera e rivedere progressivamente le regole di Dublino”. (Inform)

2.ITALIANI ALL’ESTERO
Domani all’Istituto Italiano di Cultura di Córdoba tavola rotonda e presentazione del libro di Enrique H. Rossetto
“Immigrazione Europea in Argentina - Studi sull’Immigrazione Piemontese”

CORDOBA – Nell’ambito della Settimana della Penisola Italiana a Córdoba, all’Istituto Italiano di Cultura domani 28 agosto si svolgerà la  tavola rotonda  “Immigrazione Europea in Argentina - Studi sull'Immigrazione Piemontese” (inizio alle ore 19.30, ingresso libero).
Coordinata dal prof. Enrique H. Rossetto e con la partecipazione delle prof.sse Olga Sosa e Bibiana Eguia, la tavola rotonda si terrà in occasione della presentazione del libro, curato dallo stesso prof. Rossetto, “Inmigración Europea en Argentina - Estudios de la Inmigración Piamontesa I”,  frutto di una ricerca effettuta nel centro Studi sulla Immigrazione Europea in Argentina della Facoltà di Lingue dell'Università Nazionale di Córdoba e presso l'Archivio Storico sull'Immigrazione Piemontese con sede a Córdoba.
L’evento all’IIC - segnalato dal Comites di Cordoba presieduto da Rodolfo Borghese - è organizzato con la collaborazione della Facoltà di Lingue dell'Università Nazionale di Córdoba e dell’Associazione Piemontese di Córdoba
Sede dell’IIC : Ayacucho 131 ( www.iiccordoba.esteri.it) (Inform)


3.RICERCA ALL’ESTERO
Le mette a disposizione le Fondazione Caligara
Due borse di studio per giovani laureati in Piemonte
Il bando si chiude il prossimo  30 settembre

TORINO - Per lo svolgimento di attività di ricerca post laurea all’estero la Fondazione ‘Franco e Marilisa Caligara per l’alta formazione interdisciplinare’ mette a disposizione 2 borse di studio .Possono partecipare giovani studiosi, laureati presso un  Ateneo del Piemonte. Le borse sono finalizzate allo svolgimento di attività di ricerca, almeno semestrale, post laurea presso istituzioni straniere, nell’ambito di progetti e/o studi interdisciplinari, che contribuiscano al dialogo tra saperi diversi.
La domanda di partecipazione deve essere compilata on line su apposito modulo disponibile sul sito web della Fondazione www.fondazionecaligara.it. Compilazione del modulo e invio degli allegati alla domanda devono essere effettuati entro il 30 settembre 2015 . Per Bando integrale , moduli e tutte le informazioni si rimanda al sito della Fondazione. (Inform)

4.ARGENTINA
La collettività italiana si è mobilitata in favore degli alluvionati

BUENOS AIRES - Le istituzioni della collettività italiana si stanno mobilitando in favore delle famiglie colpite dagli alluvioni che si stanno registrando nelle ultime settimane in varie città e paesi della Provincia di Buenos Aires. Fedeli allo spirito solidale che ha sempre caratterizzato gli italiani in Argentina, le due istituzioni che rappresentano sia i cittadini che le loro associazioni, nella circoscrizione consolare di Buenos Aires - il Comites e Fediba - hanno organizzato una raccolta di generi che saranno consegnati sabato prossimo nelle città di Pilar e di Lima, nel nord della provincia. Infatti, la circoscrizione consolare di Buenos Aires comprende, oltre alla capitale argentina, numerosi comuni e “partidos” al nord della città, quasi fino al confine con la provincia di Santa Fe e a nord ovest, quali San Pedro, Zárate, Exaltación de la Cruz, Marcos Paz, San Antonio de Areco, San Andrés de Giles e anche Pilar o Luján, che sono stati particolarmente colpiti dal fenomeno. In un comunicato firmato da Dario Signorini e Karin Orlandi, rispettivamente presidente e segretaria del Comites di Buenos Aires, viene segnalato che: “A causa degli allagamenti nella Provincia di Buenos Aires che hanno colpito tanta gente, compresi molti connazionali, il Comitato degli italiani all’Estero (ComItEs) di Buenos Aires, insieme alla Federazione delle Associazioni Italiane di Buenos Aires, hanno costituito una rete solidaria per attenuarne gli effetti e collaborare con le persone e famiglie colpite”. Nel comunicato viene informato che sono necessari alimenti non perturi; acqua minerale, coperte, lenzuole e asciugamani; stivali di gomma impermeabili; elementi per la pulizia e l’igiene personale; ferramente. I centri di raccolta sono le sedi del Club Italiano di Buenos Aires (Av. Rivadavia 4731 – CABA, tel. 4901-1061 – de 14 a 20 hs.) e il Club Italiano di José C. Paz (Av. Pte. Perón 4350 – José C. Paz, tel. 02320-42-2433 / 02320-44-1114) che hanno gentilmente messo le loro impianti e collaboratori a disposizione. Ulteriori informazioni possono essere chieste anche al telefono del  Com.It.Es: 4880-8312. D’altra parte anche la Federazione delle Associazioni Calabresi dell’Argentina ha invitato le associazioni aderite a raccogliere aiuti in favore degli alluvionati. In questo caso gli aiuti raccolti, sono gipa stati consegnati nella Società Italiana di Luján, una delle città colpite dall’allagamento. A consegnare gli aiuti raccolti sono stati il presidente della FACA Antonio Pontoriero, il segretario Julio Croci e il vicetesoriere Palmira Frasca i quali sono stati accolti dal tesoriere della Società Italiana, Salvador Rose, il quale ha informato che il materiale ricevuto sarà distribuito tra i centri di aiuto alle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case. (Tribuna Italiana/Inform) 

5.INTERVENTI
Dino Nardi (Uim Europa) : Da Mattmark al Mare Nostrum . La fame che sfida la morte


ZURIGO - Quest’anno ricorre il 50° della tragedia di Mattmark in cui persero la vita ottantotto persone tra cui cinquantasei emigrati italiani. Ricorrenza che verrà ricordata sabato 29 e domenica 30 agosto a Briga, Naters ed ai piedi della diga di Mattmark con una serie di significative iniziative promosse da un Comitato italo-svizzero ad hoc presieduto dal professor Domenico Mesiano, già presidente del Comites del Vallese e dirigente dell’Ital Uil in Svizzera.
Mentre in questi giorni la memoria va a quell’ultima grande tragedia dell’emigrazione italiana che, non dimentichiamo, avvenne in Svizzera in un clima di crescente xenofobia ed in contemporanea con il lancio della prima iniziativa antistranieri, le televisioni portano nelle nostre case  le immagini di migliaia di disperati che stanno cercando di raggiungere la ricca Europa scappando dalle guerre e dalla fame, con alle spalle terribili storie di sfruttamento e di morte; il tutto condito, spesso, da commenti xenofobi e razzisti di qualche leader politico della Destra italiana che pensa di sfruttare elettoralmente questi drammi umani.
Ecco, la tragedia di Mattmark del 1955 e questo esodo attuale di disperati verso l’Europa, si può dire, che hanno un minimo comune denominatore e cioè la fame che, consapevolmente o inconsapevolmente, portava i nostri emigrati del secolo scorso e porta oggi questi disperati 2.0 a sfidare ambienti ostili (xenofobi e razzisti) e la stessa morte pur di poter guadagnare da vivere per sé e la propria famiglia.
Incredibile che in Italia, con la sua lunga storia di emigrazione, di sofferenze, di umiliazioni e di tragedie, vi possano essere oggi istinti xenofobi e razzisti nei confronti di quanti vedono in noi ed in Europa quella “Merica” che anche i nostri genitori, nonni ed antenati -  fino ad un passato neppure tanto lontano - avevano sognata, inseguita e, spesso, mai trovata!  (Dino Nardi*/Inform)
*Coordinatore Uim Europa (uimeuropa@bluewin.ch)


6.ITALIANI ALL’ESTERO
“Rinascita.ch”, testata diretta da Pasquale Sacino, lancia un appello ai connazionali nel mondo  
Il Centrodestra deve rinascere

BIENNE - Care lettrici, cari lettori e amici italiani: pur non conoscendoci direttamente voi siete i destinatari privilegiati della nostra attenzione e del nostro "messaggio". Stiamo vivendo momenti di profondi mutamenti su scala svizzera, italiana, europea e internazionale, per le sfide e le tensioni alle quali il sistema politico ed istituzionale, l'economia e l'intera società sono sottoposti.
Pensiamo dunque che noi tutti dobbiamo impegnarci direttamente per una società aperta, liberale, liberista, strettamente democratica, legalitaria nella quale i singoli, in quanto individui, in quanto cittadini, in quanto lavoratori, in quanto imprenditori possano contare su regole del gioco chiare.
Care amiche e cari amici, il mondo sta cambiando con rapidità sconvolgente, ma gli attuali organismi dell'emigrazione continuano il loro logoro tran-tran di una esistenza stentata, fatta delle solite abitudini, di stanchi riti e dello stesso identico modo di operare trascinandosi faticosamente senza bussola e senza nerbo.
Moltissimi, la stragrande maggioranza, dei membri della comunità italiana in Svizzera e in altre regoni del mondo, si rinchiudono come le suore di clausura. Si barricano dentro casa, si murano dentro le pareti domestiche, si piazzano davanti al televisore e... chi s'è visto s'è visto. Nessuno li schioda più dalla loro immobile intoccabile sacra poltrona.
E' vero. C'è la fatica del lavoro, la paura di perderlo, c'è la stanchezza oppure la disoccupazione, la solitudine o la malattia. In giro si avvertono sfiducia, delusione, sofferenza, qualche volta disperazione. E poi, in Italia cambiano i governi, ma i problemi degli italiani in Patria come in altri paesi del mondo, restano lì a marcire e la delusione dilaga. E' desolante.
Questo è un invito a guardare in faccia la realtà, a confrontarsi con i problemi, a collaborare in modo critico e costruttivo, a dare suggerimenti e consigli, a fare proposte concrete e realizzabili. Uno stimolo a tutti i nostri connazionali residenti all'estero a scuotersi dalla pigrizia, dal torpore, dalla routine quotidiana, a ripensare e rivedere la loro vita, a partecipare più attivamente alla vita politica per avere maggior forza.
Allora, noi italiani residenti all'estero rimbocchiamoci le maniche, individuiamo i problemi, caso per caso, luogo per luogo, categoria per categoria, formiamo aggregazioni nuove, non più campate per aria, ma capaci di aiutare i singoli e le comunità locali a superare le loro difficoltà per risolvere finalmente annosi e incancreniti problemi.
Impegnamoci in modo che la politica torni ad essere propositiva, tollerante, coraggiosa e appassionante tra persone animate dal desiderio di contribuire a migliorare la vita della nostra comunità, elaborando idee innovative e agendo concretamente per realizzare un progetto di società sempre più libera, giusta e socialmente avanzata, creando occasioni di aggregazione tra donne e uomini, giovani e anziani che, attraverso l'sperienza individuale e i loro convincimenti, possano fare sentire la loro voce, forte e coraggiosa esprimendo i loro bisogni e proponendo le possibili soluzioni, mettendo sempre al centro di tutta l'attività politica e istituzionale la persona. Un modello dove le diversità sono accettate e favorite. La tolleranza, il rispetto, l'amicizia, l'allegria e la creatività si accompagneranno al coraggio, alla serietà, alla capacità realizzatrice, alla volontà di agire attivamente nei confronti delle sfide poste dalle continue trasformazioni sociali.
Impegniamoci ad agire per una politica che diffonda la conoscenza, sviluppi la cultura, protegga l'ambiente, promuova un'equa ridistribuzione delle risorse economiche, realizzi le libertà individuali, concretizzi una rete di solidarietà sociale efficace e condivisa.
Iniziamo con questo appello su "Rinascita.ch", con un sentito augurio che possa rinascere il Centrodestra. Molte saranno le domande, gli interrogativi, i perché. Ebbene, il nostro scopo è appunto quello di coinvolgere il maggior numero possibile di persone che si identificano in questi ideali, per l'innata necessità di vivere socialmente, di misurarci con gli altri, di avere e di vincere confronti, di stringere amicizie, di realizzare, di realizzarsi. Svolgere cioè un'attività utile e creativa, dalla parte dei cittadini dei quali ci proponiamo di interpretare i bisogni per corrispondere sempre meglio alle loro attese.
Non si esce dalla crisi con i proclami, gli slogan o le facili dichiarazioni, ma con i fatti concreti posti in essere da chi, ogni giorno,raccoglie le sfide dell'innovazione, della formazione continua e della lealtà. Noi crediamo che a queste sfide possa dare risposta moderata, pragmatica e concretamente operativa, il centrodestra. Un centrodestra inteso prima di tutto come modo di pensare e di essere nella vita di tutti i giorni.
Ci auguriamo di riuscire in questo nostro impegno. Anche con la collaborazione di tutti quelli che avremo il piacere di incontrare lungo questa nuova strada aperta oggi. Se siete dei nostri, se siamo riusciti a suscitare almeno un minimo di curiosità, uscite da casa, contattateci per incontrarci per conoscerci, sostenerci, stimarci, collaborare finalmente e camminare insieme.
Questo è l'invito che rivolgiamo non solo ai lettori ed amici di Rinascita, ma anche a tutti i connazionali. Un saluto particolarmente cordiale. Dunque, chiunque voglia cimentarsi per operare alla realizzazione di questo nuovo mondo, si unisca a noi ora. Perché qui, da fare ce n'è, e molto! (www.rinascita.ch )
Inform   


7.EVENTI 
Da “Tribuna Italiana”
Cultura: programma per il 750º della nascita del Sommo Poeta alla Dante e tre grandi mostre dell’Istituto Italiano di Cultura in Buenos Aires
L’Emigrazione italiana in Argentina, i Maestri della grafica italiana e l’Italia nelle immagini del’Istituto Luce sono tre mostre organizzate dall’IIC nell’ambito delle manifestazioni per l’Anno dell’Italia in America Latina. Inoltre c’è l’avvio del programma organizzato dall’Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires per le celebrazioni dei 750 anni della nascita di Dante

BUENOS AIRES - Tre mostre di grande interesse vengono presentate in questi giorni dall’Istituto Italiano di Cultura in Buenos Aires, tutte nel quadro delle manifestazioni organizzate per l’Anno dell’Italia nell’America Latina. E inolte l’avvio del programma in adesione alle celebrazioni del 750º anniversario della nascita del Sommo Poeta, organizzato dall’Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires La prima, delle mostre organizzate dall’Istituto Italiano di Cultura, è stata inaugurata ieri al Museo Nacional de Bellas Artes. “I maestri della grafica italiana”, è una testimonianza dell'arte della grafica italiana a partire dal XVI secolo fino ai nostri giorni, attraverso
lavori di artisti come Marcantonio Raimondi, Federico Barocci, Giovanni Benedetto Castiglione, Salvator Rosa, Giovanni Battista Piranesi, fino a Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Giuseppe Capogrossi e molti altri. Le altre due saranno inaugurate ai primi di agosto. Una di esse ha come protagonisti gli italiani in Argetina. Si tratta di “Gli italiani e l’Argentina”, una mostra fotografica, presentata dal Museo dell’Emigrazione Italiana (Mei) di Roma e dedicata espressamente all’emigrazione italiana in questo Paese. Per l’evento sono state messe a disposizioni immagini originali provenienti dagli archivi del Museo e documenti inediti dell’Istituto Luce Cinecittà di Roma. L’evento è stato organizzato dal Mei in collaborazione con il ministero dei Beni Culturali, con l’Ambasciata d'Italia e il Consolato generale d’Italia a Buenos Aires, Luce Cinecittà, il “Consejo Nacional de Inversores” e l’Istituto Italiano di cultura. Sarà inaugurata il 4 settembre (“Dia del Inmigrante” in Argentina) nel Salón de Cristal - Salas Federales del Consejo Federal de Inversiones (San Martín 871) e potrà essere visitata da lunedì a venerdì dalle 12 alle 19 ore, fino a venerdì 23 ottobre. La terza è “LUCE - L’immaginario italiano”, mostra ideata e realizzata dall'Instituto Luce – Cinecittà ed è stata presentata di recente presso il Complesso del Vittoriano di Roma, ottenendo un grande successo di pubblico. Curata da Roland Sejko, la mostra, che sarà inaugurata il 5 settembre nella “Usina del Arte, nel rione di La Boca, racconta la storia dell'Istituto Luce dalla sua fondazione nel 1924 fino ai nostri giorni. Per raccontare quest'evoluzione la mostra è organizzata partendo da due prospettive ideali: come è stata rappresentata l'Italia nei decenni attraverso le immagini dell'Istituto Luce e come il Paese appariva nelle sue rappresentazioni ufficiali. Un percorso visivo e uditivo di grande impatto. La mostra gode del patrocinio del Ministero degli Affari
Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dei Beni e Attività Culturali e della Regione Lazio, in collaborazione con Roma Capitale. Sotto l'Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana. Potrà essere visitata fino al 15 novembre nella Usina del Arte (Caffarena 1, esq. Pedro de Mendoza) i giovedì e venerdì dalle 14 alle 20 e sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 20, con  ingresso gratuito.
Al via il programma della Dante di Buenos Aires in adesione al 750º della nascita dell’Autore della Divina Commedia
In occasione dei 750 anni della nascita di Dante Alighieri, il Senato italiano ha istituito celebrazioni universali. In coincidenza la Dante Alighieri di Buenos Aires da inizio ad un program internazionale che si svolgerà tra iI 2 settembre e il 26 novembre 2015. Le iniziative di questo primo Convivio su Dante comprendono diverse manifestazioni: Conferenze, Mostre d’Arte, Esposizione di edizioni particolari delle opere e documenti, Teatro, Letture performatiche, Lezioni magistrali, Tavole rotonde, Esibizioni e film. Il primo appuntamento è in programma  mercoledì 2 settembre, alle 18.45, nell’auditorium Dionisio Petriella (Tucumán 1646) con “La fortuna di Dante in Giappone”, conferenza del Dott. Hideyuki Doi (Ritsumeikan University, University of Bologna) e la proiezione alla sua conclusione (ore 19.15), sarà proiettato un filmato sulla Divina Commedia illustrata dal famoso fumettista giapponese di manga Gō Nagai. Il 7 settembre, allo ore 19.30,  sempre nella sede centro della Dante, sarà proiettato il film “A divina comédia” del regista portoghese Manoel de Oliveira, con Maria de Medeiros e Miguel Guilherme, introdotto dalla Lic. Lilian  Morello. Sempre il cinema celebrerà Dante i giorni 14, 22 e 28
settembre.  Il 9 settembre alle 18.45, saranno inaugurate le Mostre d`arte e bibliografica: “Paisajes del Infierno de Dante Alighieri” dsegni digitali di Martín Bustamante, che potranno essere visitati fino al 15 settembre. E inoltre la mostra su volumi delle opere di Dante, edizioni storiche e speciali, edite in Argentina, che saranno esposte fino al 26 di novembre. Sull’argomento, mercoledì 9 settembre, alle ore 19, ci sarà una tavola rotonda su: “Primeras ediciones en castellano”. “Mitre e Dante”. Lic. Gabriela Mirande Lamedica (Directora Museo Mitre); “Mitre: la última edición de su Commedia”. Prof. María Esther Badin (Universidad de Buenos Aires - Dante Alighieri di Buenos Aires);  “La primera traducción castellana impresa de la Commedia” . Dra. Cinthia María Hamlin (Universidad de Buenos Aires - Secrit). Il programma è organizzato dall’Associazione Dante Alighieri di Buenos Aires, in collaborazione con: Istituto Italiano di Cultura, Museo Mitre, Facultad de Filosofía y Letras de la Universidad de Buenos Aires. Viene curato dal responsabile scientifico del Comitato per le celebrazioni in Argentina, prof.ssa Maria esther Badin, Maria Esther Badin e dello stesso fanno parte:  Elizabeth Stolar,  Eduardo Poli, Dora Pentimalli Ruffa e Noemí Murakami.(Tribuna Italiana, 26 agosto/Inform)

8.MEMORIA
Associazione Bellunesi nel Mondo: Mattmark, 30 agosto 1965 - 30 agosto 2015. A 50 anni dalla tragedia

BELLUNO -  Nell’alta valle di Saas, situata nelle Alpi del Vallese, vicino al paese di Saas Almagell si trovano Mattmark e il ghiacciaio Allalin.
In quella zona, ad oltre 2000 metri di quota, era ubicato uno dei cantieri idroelettrici più grandi d’Europa. Si lavorava per la costruzione di una diga in terra battuta, necessaria a convogliare l’acqua per la produzione di energia elettrica. Il progetto e la direzione dei lavori facevano capo all’Elektrowatt di Zurigo per quanto riguardava la diga e la centrale di Zermeiggern, e alla Suiselectra di Basilea, relativamente alla centrale di Stalden. Le ditte impegnate nei lavori erano: la Schaffir & Muglin Ag, la Ag Conrad Zschokke, la Losinger & Co Ag, la Locher & Cie Ag, la Ag Heinrich Hatt Haller e la Bless & Co, riunite in un consorzio sotto la siglia A.S.M. Inoltre erano attive la Walo Bertschinger, la Schindler, la Schmalz, la Fux, la Baumann, la Theiler & Kalbermatten, l’Evêquoz e la Swissboring.In totale, tra operai, tecnici e dirigenti, lavoravano a Mattmark tra le 600 e le 800 persone circa.I lavori presero avvio a metà degli anni ’50 e la diga fu completata nel 1967.
Si tratta di un’opera imponente. Una diga fatta con il pietrame prelevato dalle morene del soprastante ghiacciaio Allalin, con una base di 370 metri, un’altezza di 115 e un volume totale di 10.000.000 di m3 di materiale.Il cantiere più importante, il cantiere base, era stato impiantato a metà strada tra Mattmark, dove appunto si stava innalzando la diga, e il paese di Saas Almagell, ma alcune baracche, per ufficio, mensa, officina, dormitorio, erano state posizionate a circa 700 metri dalla diga, sulla traiettoria del ghiacciaio.
Nel tardo pomeriggio del 30 agosto 1965, tra le 17 e le 17 e 15, una lingua di seicentomila metri cubi di ghiaccio franò sul sottostante campo di lavoro allestito per la costruzione della diga. Rimasero travolti e sepolti sotto una coltre di ghiaccio spessa più di 50 metri 88 operai. 56 italiani, 24 svizzeri, 3 spagnoli, 2 austriaci, 2 tedeschi e un apolide.Se la tragedia fosse capitata poco più tardi, i morti sarebbero stati molti di più, poiché il ghiaccio avrebbe trovato sulla sua strada i lavoratori proprio nel momento del cambio di turno, quando la zona raggiungeva il massimo affollamento di persone.Iniziarono subito le operazioni di soccorso, per cercare di trovare qualcuno che poteva essersi salvato. Ben presto, tuttavia, i presenti compresero che c’erano poche speranze, e i lavori di scavo si trasformarono in ricerca delle salme. Ricerca tragica e complicata, resa ancora più ardua dal pericolo di nuovi crolli che il ghiacciaio continuava a minacciare. L’ultima salma fu ritrovata solo 2 anni dopo la tragedia, nel mese di agosto. Si trattava di Renon Costante, di Sagron Mis, comune del Trentino.
Dopo la sciagura era necessario accertare le responsabilità di quanto accaduto.Il campo di lavoro travolto, infatti, era stato piazzato proprio sotto ad un ghiacciaio la cui instabilità era nota, tanto che la diga fu costruita più a monte, così da evitare che eventuali frane potessero danneggiarla. I lavori stessi inoltre, potevano aver aggravato il rischio. Per ottenere il materiale di  costruzione furono infatti sottratti dieci milioni di metri cubi di materiale dalle due morene formate nel tempo dall’Allalin e fatte esplodere una grande quantità di mine. Era necessario verificare se fossero state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie ed effettuati gli indispensabili controlli sul ghiacciaio e sulla posizione delle baracche, così da stabilire se la catastrofe poteva essere prevista ed evitata.
Il 12 novembre 1969 terminò l’inchiesta e il giudice istruttore Mario Ruppen alla fine dell’anno trasmise al procuratore del Vallese l’incartamento per la redazione dell’atto di accusa in vista dei dibattiti e della sentenza Il 22 febbraio del 1972, a Visp, nel Canton Vallese, si aprì il processo. Gli imputati erano 17, tra impresari, funzionari federali e della cassa infortuni elvetica, tecnici delle imprese, ispettori dell’ufficio sulla sicurezza del lavoro, accusati di omicidio “per negligenza”. Il procuratore straordinario dell’Alto Vallese, Anton Lanwer, il pubblico accusatore, affermò la colpevolezza degli accusati chiedendo come pena un’ammenda tra i 1000 e i 2000 franchi. La difesa affermò invece l’«imprevedibilità» di quanto accaduto, sulla base della perizia d’ufficio prodotta dai professori Libourty di Grenoble, Baurst di Muenster, Muller di Monaco di Baviera e Hoinkes di Innsbruck. Il 25 febbraio si chiuse il dibattimento processuale e il 2 marzo fu pronunciata la sentenza che determinò l’assoluzione per tutti gli imputati. Gli avvocati di parte civile, rappresentanti i familiari delle vittime, ricorsero in appello, per cui il 27 settembre dello stesso anno, a Sion, fu aperto un nuovo processo. La sentenza arrivò il 5 ottobre e confermò quanto già espresso in prima istanza,  con l’assoluzione completa di tutti gli imputati per l’ «imprevedibilità» di quanto accaduto. Oltre a questo, però, i familiari delle vittime furono costretti a pagare metà delle spese processuali.(Associazione Bellunesi nel Mondo /Inform)


9.MIGRANTI 
Mons. Perego (Fondazione Migrantes): Urgente un’azione diplomatica internazionale  

ROMA -  “L’Europa decida se vuole essere l’Europa della solidarietà”: sono le parole pronunciate dal direttore della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego, di fronte all’ennesima tragedia nel Mediterraneo.
“L’abbandono dell’operazione Mare nostrum e il non coinvolgimento dell’Europa – ha sottolineato il direttore della Migrantes – sono aspetti che denunciano tutta la debolezza”. Da qui l’appello: “si rende urgente l’azione diplomatica internazionale”. Se l’esclusione dell’azione militare è letto positivamente, perché “è sotto gli occhi di tutti che quanti arrivano sono segnati dalle conseguenze di conflitti, violenze, stremati dalla denutrizione”, al tempo stesso è la crescita dei nazionalismi a preoccupare il direttore della Migrantes: “L’Europa – ha sottolineato all’Adnkronos – nel rafforzare la protezione internazionale sta facendo crescere i nazionalismi con il rischio di mettere in discussione anche Schengen”. E sulla vicenda dell’Ungheria che ha deciso di schierare l’esercito per controllare il flusso di stranieri, mons. Perego ha affermato non solo che si tratta di un caso “di una gravità assoluta”: “mi  aspetto la ferma condanna da parte del Tribunale dei diritti umani”.(Migrantes on line/Inform)

10.INPS
Rete del lavoro agricolo di qualità – Dal 1° settembre invio istanze telematiche Azioni positive di contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura

ROMA – L’Inps comunica : “Dal primo settembre è possibile presentare le istanze di adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, di cui al D.L. 91/2014, tramite un apposito servizio telematico reso disponibile dall’INPS.
Alla procedura si accede attraverso il sito www.inps.it mediante il seguente percorso: Servizi online _ Accedi ai servizi _ Per tipologia di utente _ Aziende, consulenti e professionisti _ Agricoltura: domanda di iscrizione alla rete del lavoro agricolo di qualità.
Come disposto dall’art. 6, comma 1, del D.L. 91/2014, convertito con modificazioni dalla Legge 11 agosto 2014, n. 116, possono presentare richiesta di adesione alla Rete le imprese agricole in possesso dei seguenti requisiti:
a)   non aver riportato condanne penali e non avere procedimenti penali in corso per violazioni della normativa in materia di imposta sui redditi e sul valore aggiunto;
b)  non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni di cui alla lettera a);
c)   essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi.
Le domande saranno esaminate dalla Cabina di regia della “Rete del lavoro agricolo di qualità”, presieduta dall'Inps e composta da rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni professionali agricole, dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell'Economia e della Conferenza delle Regioni e deliberate entro 30 gg. dalla data di presentazione dell’istanza.
In caso di esito positivo, le aziende selezionate entreranno a far parte della Rete e riceveranno il certificato che ne attesta la qualità.
L’avvio della Rete del lavoro agricolo di qualità è una prima concreta iniziativa finalizzata allo sviluppo di azioni positive di contrasto al caporalato ed al lavoro nero in agricoltura.
L’iniziativa si inquadra in uno specifico piano operativo che la Cabina di regia della Rete del lavoro agricolo di qualità, la cui presidenza è attribuita ad INPS, dovrà sviluppare nei prossimi 15 giorni, come richiesto dai Ministri Martina e Poletti nel corso dell’incontro tenutosi oggi presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali per avviare un insieme coordinato ed efficace di azioni di contrasto al caporalato e alle altre forme di lavoro irregolare”.(Inform)


11.FIERA DEL LEVANTE 
Organizzato dall’Aiccre Puglia d’intesa con il Consiglio regionale
“La Puglia verso il futuro”, convegno a Bari il 16 settembre

BARI –   Il 16 settembre alla Fiera del Levante di Bari si terrà il convegno “La Puglia verso il futuro”, organizzato dall’Aiccre Puglia d’intesa con il Consiglio regionale.Ne dà notizia Giuseppe Abbati , dirigente Aiccre Puglia
Il programma del convegno  .
Ore 9,30 “Sportello per le Istituzioni e le imprese”. Saluti:  Mario Loizzo presidente del Consiglio Regionale della Puglia, Michele Emiliano Presidente della Regione e dell’Aiccre Puglia (da   confermare), Loredana Capone assessore Regione Puglia (da confermare), Paola Romano assessore Comune di Bari. Introduce Giuseppe Valerio segretario generale Aiccre Puglia. Coordina Benedetto Sorino de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. Interventi programmati: Fabio Spilotros: I perché dello sportello Aiccre;  Carlo Addabbo: Innovazione digitale per il territorio; Olga de Pascale: Innovazione nei beni culturali;  Franco Liuzzi: Comunicazione per la partecipazione; Vincenzo Garofalo: Innovazione in agricoltura; Nicola Plantamura: Innovazioni nella gestione degli asset fisici pubblici; Giuseppe Rotondo: Smart grids; Luigi Papandrea: Efficientamento energetico. Dibattito. Dalle ore 12 alle ore 13 avvio di due tavoli tematici su: 1) Innovazione 2) Energia. .Ore 15 “Le Macroregioni Adriatico Ioniche e del Mediterraneo, progetti e GECT”. Introduce Giuseppe Abbati della direzione Aiccre. Saluto: Giovanni Liviano D’Arcangelo assessore Regione Puglia (da confermare). Interventi programmati: Pia Antonaci: “I Fondi europei per la formazione e l’occupazione”; Mara Monopoli il Gect “Democrazia della Musica”; Annika Patregnani il Gect “Adrion”. Intervengono:Alfredo Malcarne presidente Camera di Commercio di Brindisi, Mario De Donatis assessore Comune di Galatina, Luigi De Sanctis presidente Associazione Giovani nell’industria. Dibattito. Conclusioni : Giuseppe Moggia vice presidente Aiccre Puglia. (Inform)

12.MONDO SCALABRINIANO
Renato Zilio : Terra di tornadi

Scrivo dal luogo del « tornado ». Dal mio paese di Dolo, in territorio veneziano. Poco più di un mese fa, un vortice di acqua e di vento di centinaia di metri di diametro e un pauroso muggito producevano qualcosa di impensabile. From heaven to hell, dicono gli inglesi, in questi casi. Questa zona tra Padova e Venezia che solitamente vi fa gustare un delizioso scenario di nobili e antiche ville venete, affacciate ai sinuosi meandri della Riviera del Brenta, cambiava d’incanto aspetto. Uno charme unico per i turisti diventava un paesaggio da guerra. Un ammasso di rovine. Cinquecento case scoperchiate, alberi mozzati, un’antica villa del XVII secolo completamente sbriciolata. Scomparsa. Paradossalmente,  la zona del sinistro si trasformava, poi, in una calamita per curiosi e turisti. Più di prima.
Questo triste evento, tuttavia, rivelava anche degli aspetti nuovi. Belli. Tanti giovani volontari come Elisabetta si presentavano e si mettevano spontaneamente all’opera, subito dopo l’accaduto. Anche un gruppo di giovani africani, di emigranti, che vivono o sopravvivono in zona. Disponibili a dar man forte, con buona volontà. Ecco la parabola dell’Italia di domani. Solo rimboccandosi le maniche tutti – sì, tutti  insieme – si può far rinascere questo Paese. Anche perchè il nostro antico gusto per un leader carismatico si rivela spesso una semplice « bolla ».
Ultimamente, a dire il vero, tutta l’Italia è diventata terra di tornadi. Tornadi invisibili. Ma micidiali. Non quelli che sbriciolano il paesaggio come nei Caraibi, ma le coscienze. Il senso di responsabilità. Il vivere-insieme. La nostra stessa umanità. « Ma vuoi che sia libertà, questa ?» mi fa qualcuno, riferendosi al linguaggio pubblico di questi anni : libero, offensivo, osceno. Lo stile della nostra società, poi, la dice lunga. Ognuno – quasi come una regola d’oro -  si sente libero di fare i propri interessi. Ciò che vuole. La legge non tiene più. Neanche il senso di legalità. Un nuovo idolo si è imposto in questi anni diventando perfino un logo politico : la libertà.
« Ma la libertà è un’altra cosa… » sospira un anziano signore. Ed è quando si impara a respirare, dopo tempi di oppressione. Non la libertà di barricarsi nel proprio egoismo. Di chiudersi in un individualismo esaperato, come questi tempi ci hanno insegnato. Eppoi c’è il tornado della corruzione. Quello che sbriciola il senso del bene comune. Del patrimonio comune. Dei valori che ci hanno fatto crescere. Esso mina i rapporti, la fiducia, il vivere-insieme. Si cerca ovunque il proprio interesse. Come dei veri predatori.
La fuga dei giovani è un altro tornado invisibile, a cui non si fa conto. A migliaia ne vedevo sbarcare in questi ultimi anni a Londra, con lo stesso affanno di quelli che approdano a Lampedusa. Speranza e disperazione allo stesso tempo si leggevano nei loro occhi. « Ma dov’è il futuro di una terra che si spoglia delle sue energie più giovani ? » sembrava in loro di capire. « Siamo un Paese vecchio fatto di vecchi e non ce n’accorgiamo » mi ripeteva sconsolato, tempo fa, giustamente un vecchio signore.
La denatalità è un altro tornado che mette in ginocchio una nazione. E mi fa ricordare quando qualche anno fa in Francia apparivano dappertutto foto di bellissimi bambini con la scritta « La France a besoin d’enfants ! » concedendo mille vantaggi e perfino la pensione alle famiglie da tre bambini in su. Eppoi c’è il tornado del pessimismo dilagante. Il malumore, lo si legge sulle faccie. Proprio l’altro giorno a Varazze, graziosa cittadina turistica, un anziano signore alla mia domanda come va l’Italia, « a rotoli ! » rispondeva prontissimo. Vi senti un senso amaro di non saper dove parare. Non esistono più sogni, obiettivi o progetti comuni. Anche in tempi di crisi ognuno si barrica nel suo mondo, nelle sue ferite o nei suoi privilegi.
Da dove ripartire, allora? Dal rimboccarsi le maniche. Tutti insieme, nessuno escluso. Anche gli ultimi arrivati. Come a Dolo. È il futuro, ormai, da costruire. (Renato Zilio*/Inform)
*Missionario scalabriniano, autore di “Dio attende alla frontiera”

13.MATTMARK
Organizzano la Famiglia Emilia Romagna del Vallese e l’Associazione Bellunesi nel Mondo
Il Coro Monte Dolada domani in concerto a Sion per ricordare le vittime

BELLUNO/SION  - La Famiglia Emilia Romagna del Vallese e l’Associazione Bellunesi nel Mondo, con la partecipazione straordinaria del coro “Monte Dolada”, organizzano un concerto in memoria delle vittime della tragedia di Mattmark. Il concerto si terrà a Sion, Svizzera, nella Chapelle de Châteauneuf, venerdì 28 agosto alle ore 20.00. Saranno presenti anche il vescovo della Diocesi di Belluno-Feltre mons. Giuseppe Andrich e i sindaci di Puos e di Pieve d’Alpago. L’ingresso è libero.(Inform)


14.ASSOCIAZIONISMO
Domani,  presso l’Unione Calabrese San Francesco de Paola
Riunione mensile della Federazione delle Associazioni Italiane di Buenos Aires

BUENOS AIRES – Domani 28 agosto si svolgerà la riunione mensile di FEDIBA (Federazione delle Associazioni Italiane della Circoscrizione consolare di Buenos Aires). Infatti – scrive Tribuna Italiana riferendo della prossima riunione  -  le oltre centotrenta associazioni affiliate hanno ricevuto la comunicazione di convocazione, alla quale potranno partecipare i delegati, ma essere presenti anche dirigenti di ogni associazione e connazionali in genere. La riunione mensile del Consiglio Direttivo Federale questo mese si terrà presso l’Unione Calabrese San Francesco de Paola, che ha gentilmente messo la sua sede a disposizione. La stessa – informa la testata -  si trova in via Jaramillo 1794, all’angolo con via Tres de Febrero, nel rione di Núñez, di questa capitale. I partecipanti sono pregati di confermare la loro presenza ai seguenti recapiti: segreteria.amministrativa@fediba.org, telefono (011) 4880 8312 – (fino a venerdì dalle 14 alle 18) oppure a segreteria.generale@fediba.org (Inform) 

15.MOSTRE 
Dal 29 agosto all’8 novembre , curata da Nicola Setari. Organizzata con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles
A Malines “Contour 7”, Biennale dell’Immagine in Movimento

BRUXELLES – A Malines, in Belgio , dal 29 agosto all’8 novembre è di scena “Contour 7”, Biennale dell’Immagine in Movimento. Contour7 è una mostra dedicata a Thomas More curata da Nicola Setari.
Thomas More per molti fu un martire, per altri un mostro, ma anche filosofo e artista. Certamente fu un folle brillante, molto avanti per il suo tempo.  Fu durante l’estate 1515, durante un soggiorno nelle Fiandre, che lo portò anche a Malines, che scrisse la maggior parte delle sue opere consacrate allo Stato ideale, l’isola di Utopia .
Contour 7 presenterà l’opera di più di 20 artisti internazionali in luoghi diversi della città di Malines. Queste opere, in gran parte nuove creazioni, sono state ispirate da utopie, da mostri e martiri, del passato come del presente. Con la partecipazione dei seguenti artisti italiani: Michael Fliri, Chiara Fumai,  Grazia Toderi e Gilberto Zorio.
La Biennale  (che si svolgerà a Sint-Romboutskerkhof 2 ) è organizzata da Contour in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles (www.contour7.be ; www.iicbruxelles.esteri.it
Nato a Bruxelles nel 1978, Nicola Setari è ricercatore, scrittore e curatore di Contour 7, una biennale dell’immagine in movimento nel 2015. Dal 2013 lavora come responsabile del team editoriale per New Narrative for Europe, un progetto-pilota che inizierà dal 29/08/2015 e che sarà lanciato dalla Commissione Europea e dal Parlamento per avvicinare le istituzioni ai loro cittadini. È stato uno degli agenti di documenta (13) a Kassel. Tra il 2006 e il 2009, è stato caporedattore  ed editore della rivista d’arte interdisciplinare Janus, con sede a Bruxelles. Nel 2010 e 2011, è stato direttore del progetto e co-curatore di Visionary Africa platform for the Centre for Fine Arts a Bruxelles (Bozar) e co-direttore di Geo-graphics: : A Map of Art Practices in Africa, Past and Present. Visionary Africa includeva un’esibizione itinerante nel continente africano.
Il suo campo di ricerca e pratica copre la cultura visiva e l’arte contemporanea, con un interesse particolare per l’iconoclastia. Dottore in Storia dell’Architettura e Scienze delle Arti (IUAV – Università di Venezia) e professore di Antropologia presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, è anche segretario generale della fondazione di Arte Contemporanea Dena di Parigi.(Inform)

16.ASSOCIAZIONISMO
Il 29 agosto a Buenos Aires
Assemblea della Federazione delle Associazioni Calabresi dell’Argentina

BUENOS AIRES – La Federazione delle Associazioni Calabresi dell’Argentina (FACA) il 29 agosto terrà la sua assemblea generale a Buenos Aires , presso la propria sede (via Hipólito Yrigoyen 3948). All’ordine del giorno dell’assemblea (che inizierà alle ore 16): approvazione della relazione morale e del bilancio consuntivo dell’esercizio che si è chiuso lo scorso 31 maggio;  elezione del nuovo Consiglio Direttivo per il periodo 2015-2017.(Inform)


17.STATI UNITI
Da “La Gente d’Italia”
Nel Texas c’è un borgo della Toscana

Si trova a una cinquantina di chilometri a nord di Austin, nel Texas. La storia di questa cittadina, che oggi ha poco più di mille abitanti, comincia attorno al 1850, era chiamata Brooksville, ma poi nel 1857 divenne Florence, cioè Firenze, quando su quella terra arrivò il primo ufficio postale. Perchè Firenze? Non c'è certezza sull'origine del nome, potrebbe essere stata chiamata così perché il primo direttore dell'ufficio postale arrivava da un'altra Florence, in Alabama, oppure potrebbe riferirsi a Florence Brooks, la figlia del primo commerciante della cittadina. Prima l'allevamento del bestiame, quando anche la coltivazione del grano e del cotone rappresentavano un punto importante per l'economia della zona. Già nel 1890 Florence aveva negozi, chiese, scuole alberghi e anche mulini, una banca e un caseificio. Cinque sono stati i giornali della città, il primo Florence Flower, il più recente Florentine e se attorno al 1990 la popolazione era di 829 abitanti, a cavallo del 2000 è tornata a superare quota mille. Ma cos'è che caratterizza Florence? Si chiama The Vineyard at Florence e una volta arrivati sembra di immergersi improvvisamente in un antico borgo italiano, anzi toscano. È stato creato da due donne, Kris Davis e Kambrah Garland, amiche per tanti anni che a un certo punto hanno pensato, assieme, di inseguire e raggiungere il sogno della loro vita, aprire una azienda vinicola. E il progetto è nato mentre degustavano un bicchiere di vino proprio in Toscana. Così, dopo aver contattato un celebre enologo texano, Dan Gatlin, qualche anno dopo quel bicchiere di vino toscano, ecco che è nata The Vineyard at Florence. E da quella idea un po' bizzarra almeno per due donne, da quando il sogno si è trasformato in realtà, sono cominciati a nascere anche alcuni dei migliori vini del Texas.
Se negli Stati Uniti è la California lo stato del vino per eccellenza, non si devono nemmeno dimenticare buona parte degli altri 49 stati. Vigneti ci sono un po' dappertutto, dalla Virginia fino al Texas e qui ecco questo angolo di Toscana creato, e non poteva essere altrimenti, a Florence. The Vineyard infatti è molto di più di una azienda vinicola e un vigneto non troppo lontani da Austin, la capitale dello stato. Una volta arrivati l'inizio è Forte, con la effe maiuscola, l'etichetta più importante nella produzione di The Vineyard. Si tratta infatti di un rosso che, con nome italiano, è realizzato con le uve spagnole, poi ancora si può sorseggiare Galileo, altra qualità realizzata con le stesse uve. Poi, sempre ricordando l'origine italiana dell'idea delle due amiche americane, ecco Aurelia, il bianco più celebre della azienda vinicola texana. Ma oltre alla qualità dei vini, davvero di alta categoria, che si possono degustare da The Vineyard è l'atmosfera, l'aria, oltre all'aroma, che si possono respirare che rendono questo angolo del Texas un posto unico. Talmente speciale che è diventato anche una meta per chi vuole sposarsi, qui si possono fare ricevimenti per decine di persone attorniati da una natura eccezionale che è raffigurata dalle uve che vengono coltivate. Edifici all'esterno caratterizzati dai mattoni italiani, una 'cartolina' che sembra arrivata da qualche parte della Toscana, poi una volta entrati negli edifici che costituiscono il nucleo di The Vineyard c'è anche il lusso oltre a una straordinaria ospitalità. Un comfort senza eguali, qui si possono passare giornate come se si fosse fuori e lontano dal tempo. Un luogo bellissimo che prende cadenze inusuali per il ritmo di vita americano. Qui la domenica, con il brunch che sembra più un pranzo italiano, è una esperienza davvero particolare. Perchè poi c'è il vigneto dove, durante l'anno, si svolgono anche raccolti di fondi per organizzazioni benefiche del vicina Fort Hood, così chiamato in onore di un generale confederato, John Bell Hood e che oggi è una delle più importanti basi militari degli Stati Uniti.
Quando si arriva a The Vineyard, ecco che davanti agli occhi si svela uno squarcio di Toscana. E non poteva mancare il ristorante, ma c'è anche la spa, la sala per la degustazione, poi diversi salotti e la possibilità di mangiare, bevendo un ottimo vino, all'esterno come all'interno del borgo, perchè più ci si addentra e più l'azienda vinicola ricorda proprio una Italia di un tempo. C'è un forno, a legna, fatto di mattoni, per cuocere le pizze, e, un po' di Texas si deve lasciare, anche la possibilità di degustare un sigaro, ma senza che il fumo danneggi l'atmosfera unica di The Vineyard. Uno staff poi, guidato dalle due amiche-proprietarie, che non sembra tale, perchè incarna l'essenza della ospitalità, non è un albergo, anche se ne può fare le funzioni, e nemmeno un ristorante nella sua accezione principale. Passare da Florence e fermarsi a The Vineyard è come effettuare un salto indietro nel tempo: sono gli amici che ti ospitano, anche nei momenti del tutto esaurito. È il borgo di una volta che è stato ricostruito nel Texas, come ormai forse nemmeno in Italia ce ne sono più.(Roberto Zanni-La Gente d’Italia, 27 agosto/Inform)


18.SOLIDARIETA’
Il 24 ottobre allo Stadio di Rovereto
Partita per il Nepal tra Nazionale Cantanti e Rappresentativa Soccorso Alpino Trentino

TRENTO - La Nazionale Italiana Cantanti in Trentino. Il 24 ottobre alle 15.30, allo stadio Quercia di Rovereto scenderà in campo con una rappresentativa del Soccorso Alpino Trentino.
Il ricavato sarà utilizzato per un'iniziativa in favore della popolazione del Nepal, colpita duramente dal recente sisma. La Giunta provinciale ha accolto la proposta, degli assessori Sara Ferrari (Cooperazione allo sviluppo) e Tiziano Mellarini (Sport e Protezione civile), di dare corso a questo progetto con finalità benefiche. Sono già in corso i contatti tra gli uffici della Provincia autonoma di Trento e la Nazionale Italiana Cantanti, che ha già manifestato la sua disponibilità, per ufficializzare la collaborazione e definire i dettagli organizzativi, che saranno resi noti prossimamente in un appuntamento dedicato alla presentazione dell'evento.
"Anche con questa iniziativa – ha sottolineato l'assessore Sara Ferrari – il Trentino testimonia la vicinanza al popolo nepalese e ricorda i propri alpinisti scomparsi nella tragedia". "Lo sport – ha aggiunto l'assessore Mellarini – si fa ancora una volta veicolo di amicizia e vicinanza tra le persone e tra i popoli".
 Scopo della partita è la raccolta fondi a favore della popolazione nepalese, colpita la scorsa primavera da ripetuti e disastrosi terremoti. L'intero incasso sarà destinato quindi alla realizzazione di un progetto di ricostruzione che è attualmente in fase di ultimazione da parte del "Tavolo per l'emergenza Nepal", costituito dalla Provincia, da associazioni di volontariato che operano in Nepal, dalle organizzazioni rappresentative dei lavoratori e dalle quelle del mondo imprenditoriale. Per lo svolgimento della partita è stata scelta la città di Rovereto, "Città della Pace" famosa nel mondo per la "Campana dei Caduti", simbolo universale di fratellanza e solidarietà. (Inform)

No hay comentarios:

Publicar un comentario